La bambina, prima italiana ad essere sottoposta ad un trapianto di staminali autologhe cordonali, è stata inserita all'inizio dello scorso anno nel protocollo scientifico coordinato dalla pediatra Joanne Kurtzberg al Medical Center della Duke University (Durham, North Carolina - USA). «Un trial clinico controllato dalla FDA che si basa proprio sull'utilizzo delle staminali autologhe e che è condotto a livello mondiale su 60 bambini affetti da paralisi celebrale che avevano a disposizione le cellule staminali del loro cordone ombelicale», prosegue Martini. I primi segnali avuti in seguito al primo trapianto erano positivi. «Vista però l'abbondanza di cellule cordonali a disposizione della piccola che avevamo conservato come SmartBank al laboratorio Biovault dell'Università di Plymouth, la scelta è stata quella di sottoporre la bambina ad una seconda infusione di cellule nello scorso mese di dicembre».
Oggi i risultati sono sorprendenti: la piccola, che aveva una limitata mobilità, faticava ad esprimersi e aveva una scarsa reattività alle sollecitazioni, adesso interagisce, si muove, parla. Un miracolo? «Sono persona di scienza e guardo con estrema attenzione a questi risultati che indicano una strada di speranza per molti altri bambini», risponde la direttrice di SmartBank. Sono infatti 17 milioni le persone nel mondo che vivono con una paralisi cerebrale, patologia dovuta a una lesione (ipossia, stroke) del sistema nervoso centrale, avvenuta in epoca prenatale, perinatale o postnatale, che porta al mancato o alterato sviluppo di alcune funzioni, con conseguente invalidità permanente nelle aree sensoriali, cognitive e soprattutto del movimento. «Questo disturbo devastante è la più comune disabilità nell'età infantile: il 25,4% dei bambini ha una grave disabilità; la metà muore prima dei 18 anni; 1 su 4 ha l'epilessia, 1 su 3 non può camminare, 1 su 4 non può invece parlare, mentre 1 su 10 è cieco», osserva Martini. «La ricerca scientifica sta tracciando una strada: lo sviluppo di una nuova terapia a base di sangue cordonale per uso allogenico e di ormone eritropoietina. Questa trattamento con l'aggiunta di immunosoppressori sta mostrando effetti benefici per il trattamento della paralisi infantile cerebrale».
Irene Martini presenterà i risultati finora raggiunti dal trial clinico sulla bambina italiana alla seconda edizione della Biotech Week in programma dal 6 al 12 ottobre, all'interno dei convegni organizzati al Policlinico Gemelli di Roma.
SmartBank –(www.smartbank.it) è la prima banca italiana ad aver dato la possibilità ai genitori di conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale. È stata fortemente voluta dal suo direttore scientifico, la dottoressa Irene Martini, l'unica rappresentante italiana ammessa al Board della Fondazione Parent's Guide to Cord Blood, punto di riferimento internazionale sia per la donazione pubblica che per la conservazione privata. Il laboratorio partner di SmartBank è Biovault (www.biovaulttechnical.co.uk/) banca di tessuti, da oltre 10 anni specializzata nel processare e conservare cellule staminali da midollo osseo, sangue periferico, cordone ombelicale; con la capacità di conservare più di un milione di campioni, più recentemente ha ampliato i propri accreditamenti anche al banking di tessuti adiposi, tendinei, della cornea, della pelle, del femore, di valvole cardiache e di sperma.
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