Ci sforziamo e ci sforziamo. Ma e' difficile comprendere le argomentazioni contro lacosiddetta liberalizzazione, anche perche' si tratterebbe solo di vendita di farmaci con ricetta che il consumatore dovrebbe pagare a prezzo pieno, mentre quelli rimborsati dal SSN continuerebbero a essere appannaggio delle farmacie....
Da parte dei conservatori assistiamo alla insistente delegittimazione dei cosiddetti liberalizzatori: secondo il presidente di Federfarma Roma e' folle aprire piu' punti vendita di farmaci; cosi' come piu' punti vendita distruggerebbero "quel servizio farmaceutico che rappresenta un punto fermo della nostra assistenza sanitaria" (3). Chissa' perche'? Non solo. A questa delegittimazione si aggiunge anche la considerazione dei pazienti-consumatori come fossero dei poveri imbecilli, non in grado di discernere o di fidarsi del rapporto col proprio medico che fa loro la ricetta, per cui avrebbero bisogno di un'autorita' superiore (il farmacista, per l'appunto), anche se questa autorita' si limita (proprio come in una parafarmacia) a prendere atto di quanto scritto dal medico sulla ricetta e fornire il farmaco indicato.... ma vuoi mettere un farmaco che ti viene dato da un farmacista rispetto a quello di un cosiddetto parafarmacista.... mah!
E' ovvio che ci viene il dubbio che qualcuno stia facendo gli interessi di una corporazione piuttosto che quelli dei consumatori/pazienti.
(1) http://www.aduc.it/comunicato/liberalizzazione+vendita+farmaci+gioco+parti+danno_22837.php
(2) http://www.federfarma.it/Edicola/Comunicati-stampa/09-02-2015-13-19-42.aspx
(3) http://www.aduc.it/notizia/liberalizzazione+vendita+farmaci+motivazioni+contro_130711.php
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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