L'Haemophilus influenzae di tipo b (Hib) si è dimostrato, ancora una volta con i 3 casi ricoverati al Bambin Gesù, un'importante causa di meningite e polmonite batterica principalmente nei bambini, soprattutto neonati. Il peso della malattia, infatti, è più elevato tra i 4 e i 18 mesi d'età (raramente sotto i 3 mesi e dopo i 6 anni d'età), associandosi a gravi sequele neurologiche, nonostante tempestivi e adeguati trattamenti antibiotici, che sono fondamentali per il trattamento, ma hanno un ruolo minore nel controllo delle infezioni. I vaccini sono l'unico strumento di sanità pubblica disponibile per prevenire la gran parte delle malattie da Hib. Attualmente vi sono diversi vaccini contro l'Hib, sicuri ed efficaci, che non hanno fatto registrare seri effetti collaterali. In seguito all'introduzione dei vaccini contro l'Hib nei programmi vaccinali dell'infanzia dagli anni '90, la circolazione dell'Hib si è notevolmente ridotta nel nostro Paese, come in tutta l'Europa Occidentale ed è stato registrato un rapido declino dell'incidenza della malattia in tutti i Paesi in cui il vaccino è stato introdotto di routine. Proprio in ragione di tali successi, in Italia, il Calendario Nazionale delle vaccinazioni per l'infanzia prevede, accanto alle vaccinazioni obbligatorie, altre vaccinazioni fortemente raccomandate tra cui quelle contro le infezioni da haemophilus influenzae b (Hib), pertosse, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C e pneumococco.
Si sottolinea che il successo dei programmi nazionali vaccinali si fonda sul raggiungimento ed il mantenimento di coperture vaccinali elevate, per evitare e controllare efficacemente le malattie che prevengono.
Il Ministro Lorenzin in merito ha sottolineato: "Le vaccinazioni sono il primo e più importante strumento di prevenzione grazie al quale sono state risparmiate milioni di vite nel mondo. Però oggi assistiamo ad una loro pericolosa flessione perché ci si illude che alcune malattie che provocavano numerose morti, come la poliomielite, la meningite o la tubercolosi o il morbillo, siano ormai scomparse e non ci siano piu'. Questa falsa sicurezza ha fatto venire meno la consapevolezza da parte dei cittadini della necessita' di vaccinarsi. Inoltre, ci sono state soprattutto sul web e sui social media, alcune campagne antivaccinazioni prive di evidenza o dimostrazione scientifica che hanno contribuito ad instillare dubbi nelle persone in ordine alla sicurezza ed efficacia dei vaccini. E' una situazione allarmante perche' la paura dei vaccini è un problema non solo per la salute della singola persona non vaccinata, ma di tutta la comunità. Se non si mantengono adeguati livelli di coperture vaccinali si vanificano tutti gli importanti sforzi fatti finora. Ai genitori non posso che ripetere che se non vaccinano i loro figli li espongono a rischi altissimi ".
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