Sarà colpa della lobby del tabacco, sarà perché le autorità non hanno voluto destare ulteriori allarmi perché ci guadagnano i governi e non solo, sarà infine perché gli studi circa le conseguenze del tabagismo non sono ancora completi, ma il fumo è una piaga sempre sottovalutata dalla gran parte della popolazione che non smette mai di sorprendere come più volte ha evidenziato Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti".
La conferma viene da un nuovo studio americano che ha stabilito un legame tra cancro al seno, cancro alla prostata e infezioni e malattie anche ordinarie al fumare e aggiunge che un ulteriore numero di 60.000 a 120.000 morti ogni anno negli Stati Uniti sono probabilmente a causa dell'uso del tabacco.
Lo studio di diverse università e dell'American Cancer Society, pubblicato sul New England Journal of Medicine giovedì scorso, guarda oltre il cancro ai polmoni, malattie cardiache e altre condizioni già messe in stretta connessione al fumo e le 480.000 morti negli Stati Uniti ad essi attribuite ogni anno.
"I fumatori muoiono, in media, più di un decennio prima dei non fumatori," e negli Stati Uniti, si conta un fumatore ogni cinque morti, secondo il commento scritto sulla rivista dal dottor Graham Colditz, un epidemiologo presso la Washington University School of Medicine di St Louis.Il rapporto mostra che le stime attuali "hanno sostanzialmente sottovalutato il peso del fumo sulla società", ha scritto.
Negli USA fuma una cifra impressionante di adulti, quasi un quinto, per la precisione il 18 %.I ricercatori di quest'importante ricerca hanno esaminato quasi 1 milione americani dai 55 anni in su prendendo in considerazione altri cinque studi, tra cui quelli degli istituti nazionali di salute dal 2000. Hanno preso in esame lo stato di salute dei partecipanti per circa 10 anni e confrontato i decessi per varie cause tra i fumatori, non fumatori ed ex fumatori, tenendo conto di altre circostanze che possono influenzare il rischio come l'uso di alcool.I tassi di mortalità sono risultati due o tre volte superiori tra i fumatori rispetto tra chi non ha mai fumato.
La maggior parte delle morti in eccesso nei fumatori erano dovute a 21 malattie già legate al fumo, tra cui 12 tipi di cancro, malattie cardiache e ictus. Ma i ricercatori hanno verificato anche che i tassi di mortalità nei fumatori erano due volte più alte in altre condizioni come l'insufficienza renale, infezioni, cirrosi epatica e alcune malattie respiratorie non precedentemente legate al fumo.
La relazione rafforza le prove legandole al fumo e rileva che il rischio per le fumatrici di morire di cancro al seno è del 30 % maggiore rispetto alle non fumatrici. I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che i maschi fumatori hanno un rischio maggiore del 40 % di morire di cancro alla prostata rispetto ai non fumatori.
Un segno forte di questi legami è che il rischio di morire a causa di queste altre condizioni diminuisca tra chi ha smesso di fumare. Più indietro nel tempo si è smesso, maggiore sarà il calo di rischio col passare del tempo.
Nessun commento:
Posta un commento