CALCOLI VELOCISSIMI E MACCHINARI SUPER POTENTI:ARRIVANO I COMPUTER DI DIAMANTI
Il giovane talento della ricerca
in Italia, Shane Eaton, premiato con il prestigioso SIR – Scientific
Indipendent of Young Researchers del MIUR, rivoluziona il mondo dei
computer e lo fa attraverso i diamanti.
Con la preziosissima pietra crea
computer super veloci e di altissima tecnologia, con importanti
applicazioni anche in campo medico. Allo studio una risonanza magnetica
ad alta sensitività.
Milano, 22 dicembre 2016 – Il
futuro dei computer è nei diamanti.
A scoprirlo, il gruppo di ricerca
internazionale che con la coordinazione del ricercatore canadese Shane
Eaton del Dipartimento di fisica del Politecnico di Milano,
dell’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR (IFN-CNR) di Milano e
di Trento, in collaborazione con l’Università di Calgary e l’Università
di Kyoto, ha realizzato il primo prototipo di circuito quantistico integrato in diamante, piattaforma rivoluzionaria che consente di creare computer super veloci e iper performanti.
Secondo lo studio, finanziato dai progetti Cariplo FemtoDiamante e EU CONCERT-Japan DiamondFab dell’IFN-CNR e appena pubblicato sulla rivisita Nature Scientific Reports,
la pietra permette di fare un importante passo avanti nella ricerca
dedicata ai computer quantistici, dispositivi che utilizzando i «quBit»,
ovvero i bit quantistici, assicurano velocità di calcolo molto maggiori
rispetto ai computer basati sull’elettronica tradizionale.
Una potenza
rafforzata dai diamanti che consentono di integrare nello stesso chip le
sorgenti di quBit e le guide d’onda ottiche realizzando computer
capaci di studiare e capire problemi oggi inaccessibili: dalla
diagnostica medica di precisione alla creazione di energia pulita, dalle
previsioni dei cambiamenti climatici alle variazioni del mercato
azionario.
Una scoperta potenzialmente rivoluzionaria
a cui il team è arrivato anche grazie alla vittoria da parte del
ricercatore canadese, coordinatore del progetto, Shane Eaton, del
prestigioso SIR Scientific Indipendent of Young Researchers del MIUR come giovane talento in Italia, premio che ha una success rate del 2%.
Un risultato straordinario che gli ha consentito di ricevere un maxi finanziamento da 420mila euro, con la possibilità di creare un proprio team e proseguire in maniera autonoma nella ricerca.
«Sono arrivato in Italia perché
innamorato di questo Paese e qui sono riuscito a raggiungere questo
straordinario obiettivo che potrebbe aprire davvero strade
importantissime nel mondo della quantistica e non solo - spiega Shane Eaton - Quando
si pensa al diamante ci si immagina un materiale puro con un perfetto
reticolo di atomi di carbonio. In realtà, in esso sono presenti dei
“difetti” come le cosiddette 'nitrogen vacancy' (NV) nelle quali, al
posto di due atomi di carbonio adiacenti, si trova un atomo di azoto
accanto ad un posto libero nel reticolo. Una diversità che può essere
sfruttata per i bit quantistici. Il quBit può assumere
contemporaneamente il valore di 0 e 1, il che permette di aumentare
esponenzialmente la velocità di calcolo rispetto ad un bit classico
degli attuali computer. Fino ad oggi mancava però una tecnica di
microfabbricazione in diamante che consentisse di collegare questi quBit
per realizzare un computer quantistico».
Cosa che invece Eaton, attualmente
ricercatore al Dipartimento di Fisica del Politecnico, con alle spalle
una carriera internazionale di altissimo livello, una laurea in
Ingegneria Fisica a Vancouver e un dottorato a Toronto, è riuscito a
fare, realizzando particolari circuiti fotonici proprio grazie al
diamante.
Per realizzare questi circuiti ottici in diamante, in
particolare, ha utilizzato impulsi laser ultrabrevi
che, grazie alla loro breve durata, sono in grado di modificare le
caratteristiche fisiche del diamante, mettendone in comunicazione i
cosiddetti ‘difetti’ e ponendo le basi per la creazione dei futuristici
computer.
Il team infatti è già a lavoro per realizzare una rete 3D di
quBit nel diamante collegati tra loro con percorsi ottici scritti con il
laser. Una rete che permetterebbe di realizzare computer quantistici
ultra-veloci.
Ma non è tutto, Eaton ha già in programma
un’evoluzione del suo studio. Sempre attraverso il diamante, infatti, si
potrebbero ottenere importanti innovazioni nelle apparecchiature mediche: «Mi
piacerebbe utilizzare questi “difetti” del diamante come sensori di
deboli campi magnetici in modo da realizzare apparecchiature mediche
sempre più performanti; penso in particolare a una tecnologia
estremamente sensibile e ad altissima risoluzione capace di battere la
risonanza magnetica. Le strade per la nostra ricerca sono infinitamente
avvincenti» - chiarisce il ricercatore.
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