Pneumologi preoccupati
della qualità dell'aria in Italia e della scarsa sensibilità della politica
ad una vera emergenza.
L'incidenza di tosse e
catarro cronico, bronchiti, asma, cancro del polmone.
A Verona Focus in
occasione del XX Congresso ASMA BRONCHIALE E BPCO: nuovi obiettivi, nuovi
rimedi, nuove strategie.
INQUINAMENTO IN ITALIA E NEL
VENETO - Il dodicesimo Rapporto sulla
qualità dell’ambiente urbano redatto dall'ISPRA (Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale) e reso noto pochi giorni fa, ha confermato,
sia pure sulla base di dati di previsione, che il problema della qualità
dell’aria nel nostro Paese è rimasto pressoché invariato rispetto al passato. E
si contano circa 90mila morti, in tutta
Italia, correlate all'inquinamento.
Ancora una volta, le città della Valle
Padana l’hanno fatta da padrona in
termini di giorni di superamento dei limiti
consentiti per le emissioni di
PM10 ed altri inquinanti, anche se questa volta risultano accompagnate
da numerosi altri capoluoghi di provincia, fra i quali Napoli, Terni, Frosinone
e molti altri.
E proprio Verona è sede
del congresso specialistico di pneumologia con la più lunga tradizione in
Italia. Il XX Congresso Asma Bronchiale
e Bpco: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie è in programma dal
18 - 20 gennaio 2017 al Centro Congressi Hotel Leopardi.
"LIMITI PM1O
TRAGUARDO IRRAGGIUNGIBILE" - "La cosa drammatica - sottolinea il Prof. Roberto W. Dal Negro,
Responsabile CESFAR, Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e
Farmacoepidemiologia Respiratoria con sede a Verona - è che nel nostro
Paese, per quanto attiene per esempio alle PM10, anche rispettare il limite previsto dalla
legislazione vigente (non più di 35 superamenti in un anno) è tuttora un
traguardo irraggiungibile su tutto il territorio nazionale. E’ ormai perfino
troppo evidente che da noi il “controllo delle emissioni” di fatto, non
interessa concretamente i decisori, o non conviene: nella migliore delle
ipotesi, infatti, le misure si limitano
anche per quest’anno a provvedimenti emergenziali ed estemporanei, di rilevanza
tale che spesso sfiorano il grottesco a livello locale".
"NESSUN
PROVVEDIMENTO STRUTTURALE E STRATEGICO" - "In pratica, nessun provvedimento
strutturale e strategico - prosegue il Prof. Dal
Negro - è stato mai programmato su ampia
scala negli ultimi decenni, e tantomeno in maniera sinergica fra le varie
istituzioni coinvolte. E ciò, nonostante sia arcinoto che il principale
determinante è rappresentato dal consumo
di energia, in particolare quella che proviene da fonti fossili (petrolio, gas
naturale, carbone). In altri termini, trasporti, usi domestici, industria: tutti
argomenti che richiederebbero un interessamento fattivo e capillare delle
istituzioni preposte. E’ sotto gli occhi di tutti la realtà del trasporto
merci, di fatto quasi esclusivamente su
gomma e con direttrici stradali e autostradali iperaffollate ed ingolfate; la
situazione del traffico veicolare privato, caotico ed in continua crescita, a
fronte di trasporti pubblici carenti (se non carenti) e male organizzati in
molte città italiane, anche metropolitane; del riscaldamento domestico, dove la
verifica di conformità degli impianti e delle emissioni è tuttora episodica e
“a macchia di leopardo”, pur esistendo sulla carta numerosi provvedimenti
specifici, troppo spesso trasformati nella vita reale in inutili “grida
manzoniane”, facilmente eludubili".
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