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giovedì 10 aprile 2014

Gestione del peso. Le fibre prebiotiche offrono nuove opportunità

Le ricerche evidenziano che i consumatori attribuiscono sempre più importanza all’assunzione di fibre all’interno della loro alimentazione quotidiana. 
 Le ragioni sono molteplici, ma fra le principali motivazioni che spingono i consumatori ad inserire le fibre nella propria dieta è la gestione del peso.
In queste pagine Hélène Alexiou, Senior Nutrition Communication Manager del BENEO-Institute, spiega in che modo le fibre prebiotiche favoriscono la gestione del peso a lungo termine, con una particolare attenzione alla gestione delle calorie assunte da un singolo individuo.

Basta poco per passare dal mantenimento all’aumento del peso. Per esempio, l’aumento del peso corporeo nella popolazione degli Stati Uniti nel periodo 1980-1994 potrebbe essere attribuito a un’assunzione giornaliera di solo 4 kcal superiore a quella necessaria a mantenere il peso forma per le donne e di 13 kcal superiore per gli uominii. Ne risulta che un adulto medio può arrivare ad aumentare di circa 1kg all’anno per tutta la vita. Alla luce di tali considerazioni, è evidente che mangiare anche solo poche calorie in meno al giorno può fare la differenza tra un peso corporeo salutare e uno non salutare.
  
Le fibre prebiotiche BENEO possono aiutare i produttori e quindi i consumatori ad affrontare il problema e favorire la gestione del peso nei seguenti modi:
-       Aiutare i consumatori a ingerire meno calorie
-       Ridurre il valore calorico degli alimenti
-       Gestire la glicemia

Le fibre prebiotiche possono aiutare i consumatori a ingerire meno calorie?
Gli studi di intervento su animali e uomini indicano che le fibre prebiotiche possono ricoprire un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di aiutare i consumatori a mangiare meno. È stato ampiamente dimostrato che Orafti®Synergy1 (inulina arricchita di oligofruttosio) e l’oligofruttosio di BENEO hanno effetti positivi sul nostro bilancio energetico, contribuendo a ridurre l’assunzione spontanea di calorie nei soggetti che seguono una dieta senza restrizioni. In uno studio condotto su adulti obesi e in sovrappeso, Orafti®Synergy1, a una dose giornaliera di 12 g/giorno per 3 settimane, ha portato a una riduzione significativa dell’apporto calorico[i]i.

Tuttavia, i soggetti in sovrappeso non sono gli unici a poter trarre benefici dall’aumento di fibre prebiotiche all’interno della dieta. Anche due studi precedenti condotti su adulti normali sottoposti all’integrazione di 16g/giorno di Orafti®Synergy1 o di Orafti® Oligofruttosio[ii]i, iv per 2 settimane hanno evidenziato un ridotto apporto calorico totale giornaliero da parte dei partecipanti, in presenza di fibre prebiotiche all’interno della dieta.

Nella loro totalità, tali studi di intervento sull’uomo hanno registrato una riduzione consistente dell’apporto calorico a seguito di un’integrazione giornaliera di 12-16g di prebiotici. La riduzione in termini di calorie totali consumate è rimasta tale nel tempo ed è stata registrata in soggetti di peso normale, in sovrappeso e obesi. Alcuni parametri soggettivi correlati alla sensazione di appetito, ad esempio livelli inferiori di fame, sono stati modulati positivamente nelle ore successive al pasto di prova. I risultati indicano che Orafti®Synergy1 od oligofruttosio aiutano a regolare l’appetito, consentendo di ottenere una riduzione dell’apporto calorico a fine giornata. Tuttavia, effetti di questo tipo sulla regolazione dell’appetito necessitano ancora di conferme più solide.

È stato ulteriormente dimostrato che gli effetti delle fibre prebiotiche sull’assunzione di calorie hanno un impatto positivo nell’ambito della gestione del peso corporeo. Un intervento di tre mesi su adulti obesi e in sovrappeso ha evidenziato che l’integrazione di fibre prebiotiche può arrestare l’aumento di peso negli adultiv. Tale studio ha registrato una riduzione del peso corporeo pari a 1kg nel gruppo al quale erano somministrati 21g di oligofruttosio al giorno, a fronte di un aumento di 0,5kg nel gruppo di controllo. Pur non rappresentando una cura per l’obesità, riduzioni di tali entità potrebbero, nel tempo, aiutare i consumatori a raggiungere e mantenere il peso forma. 

È opportuno sottolineare che da questo studio trimestrale è emerso che la riduzione del peso consisteva principalmente in perdita di grasso addominale, un fattore importante per diminuire il rischio di malattie del metabolismo. Con la sesta settimana è stata altresì registrata una riduzione nell’assunzione di calorie nel gruppo prebiotico rispetto al gruppo di controllo.

A proposito dei benefici associati alle fibre prebiotiche sull’apporto calorico la dottoressa Raylene Reimer (Università di Calgary, Canada) afferma che: “Dal momento che riduzioni sostenute e significative dell’apporto calorico sono fondamentali per una gestione del peso a lungo termine, questi risultati indicano che i prebiotici rivestono un ruolo cruciale e comunicano un messaggio positivo in merito all’aggiunta di fibre alla dieta, in contrasto con il suggerimento tradizionale di ridurre semplicemente le calorie.”

Usare le fibre prebiotiche per ridurre le calorie
Quindi, come possono i produttori aggiungere fibre alimentari ai cibi al fine di promuovere un contenuto calorico ridotto, senza alterare il sapore del prodotto? Le fibre prebiotiche Orafti® inulina e oligofruttosio di BENEO rappresentano la chiave di volta. Entrambe le fibre prebiotiche sono carboidrati non digeribili ricavati dalle radici di cicoria e possono essere utilizzate per arricchire il contenuto di fibre di una vasta gamma di alimenti e bevande. 

Oltre a poter essere impiegate per aggiungere fibre a un prodotto, si possono usare per ridurre il contenuto di grassi o di zuccheri senza alterare il sapore e la consistenza del prodotto. In confronto ai carboidrati pienamente digeribili e altamente glicemici, i fruttani come l’inulina ricavati dalla cicoria apportano solo la metà delle calorie. Di conseguenza, le fibre prebiotiche consentono ai produttori di creare versioni più leggere di prodotti alimentari tradizionalmente calorici quali gelati, yogurt, bevande a base di latte o frappè, ai quali i consumatori non vogliono rinunciare quando iniziano a seguire un regime alimentare più sano.

Gestione della glicemia – contare le calorie non è tutto
Oltre a favorire un consumo inferiore di calorie attraverso la riduzione di grassi o zuccheri contenuti in un prodotto, l’aggiunta di una maggiore quantità di fibre prebiotiche all’interno dell’alimentazione quotidiana può anche contribuire a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. Secondo una Dichiarazione di Consenso Scientifico pubblicata recentemente ad opera di un comitato internazionale di esperti nutrizionisti di primo piano provenienti da dieci Paesi in tre diversi continenti, è stato ulteriormente confermato che ci sono prove convincenti sul fatto che un’alimentazione a basso indice glicemico riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e cardiopatie coronariche, contribuisce a tenere sotto controllo il glucosio nel sangue nei soggetti affetti da diabete e può anche aiutare nella gestione del peso.

Le fibre prebiotiche Orafti® inulina e oligofruttosio di BENEO sono carboidrati non digeribili e possono sostituire carboidrati ad alto indice glicemico (quali glucosio, saccarosio, maltodestrina o amido come nel pane bianco o nelle patate lesse), in termini di peso su peso, abbassando il profilo glicemico del prodotto finale. 

Nuove ricerche di proprietà di BENEO, Cosucra e Sensus, hanno dimostrato chiaramente l’impatto positivo sulla risposta glicemica in presenza di un prodotto in cui gli zuccheri siano stati sostituiti in parte con la fibra prebiotica oligofruttosio, ricavata dalla cicoria. I nuovi dati relativi all’oligofruttosio evidenziano una risposta glicemica nel sangue significativamente più bassa, con una sostituzione pari al solo 20%. 

Dal momento che le fibre prebiotiche rappresentano uno strumento decisivo di supporto alla gestione del peso, non c’è da meravigliarsi che sempre più produttori stiano scoprendo il potenziale di ingredienti come Orafti®Synergy1 e oligofruttosio di BENEO per lo sviluppo di nuovi prodotti. Arricchire alimenti e bevande con ingredienti multifunzionali di questo tipo consente ai produttori di trasmettere tali benefici ai consumatori, aiutandoli a godersi i loro prodotti preferiti e a gestire al contempo il proprio peso.


Il BENEO-Institute è un’organizzazione che riunisce sotto la stessa guida le competenze BENEO derivanti dai team delle divisioni di scienza della nutrizione, comunicazione nutrizionale e affari regolatori. L’istituto funge da organo di consulenza per i clienti e i partner, spaziando dall’approvazione degli ingredienti, agli effetti fisiologici e alla composizione nutrizionale fino alla comunicazione e all’etichettatura. Gli aspetti nutrizionali chiave alla base dell’operato del BENEO-Institute includono la gestione del peso, la salute digestiva, la salute delle ossa, le prestazioni fisiche e mentali, gli effetti di una dieta a basso indice glicemico nel contesto di un’alimentazione sana, della prevenzione delle malattie, e della salute dei denti.

Il BENEO-Institute facilita l’accesso alle più recenti ricerche e conoscenze scientifiche per tutti gli argomenti nutrizionali e normativi relativi agli ingredienti BENEO. Fornisce ai clienti e partner BENEO una guida consolidata per alcune delle questioni più critiche dell’industria alimentare. BENEO è una divisione del gruppo Südzucker, ha circa 900 dipendenti e dispone di unità di produzione in Belgio, Cile, Germania e Italia.





[i]Fonte: Khan LK & Bowman BA (1999) Obesity: a major public health problem. Annu Rev Nutr 19, 13-17.
iiFonte: McCann MT et al (2011) Oligofructose-enriched inulin supplementation decreases energy intake in overweight and obese men and women. Obes Rev 12 (Suppl 1) 63-279.
[ii]iFonte: Cani PD et al (2009) Gut microbiota fermentation of prebiotics increases satietogenic and incretin gut peptide production with consequences for appetite sensation and glucose response after a meal. Am J Clin Nutr 90, 1236-1243.
ivFonte : Cani PD et al (2006) Oligofructose promotes satiety in healthy human: a pilot study. Eur. J. Clin. Nutr. 60: 567-572, 2006.
vFonte: Parnell JA, Reimer RA (2009) Weight loss during oligofructose supplementation is associated with decreased ghrelin and increased peptide YY in overweight and obese adults. Am J Clin Nutr 89 (6) 1751-1759.

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