Alzheimer: uno studio britannico guidato da una scienziata di origini italiane ha scoperto un composto che blocca danni nei topi
Ricercatori britannici dell'unità di Tossicologia del Medical Research Council, che ha sede presso l'Università di Leicester hanno scoperto una sostanza chimica in grado di prevenire la morte del tessuto cerebrale tipica di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, ma anche il Parkinson e la corea di Huntington.
Per ora si tratta di test effettuati su modello animale: nei topi, la molecola si è dimostrata in grado di prevenire la distruzione delle cellule cerebrali.
Il gruppo di ricerca, si è focalizzato sui meccanismi di difesa naturali delle cellule cerebrali, come riporta "Science Translational Medicine".
Il team è riuscito a dimostrare che i topi affetti da patologie neurodegenerative che avevano causato gravi problemi di memoria e di movimento e destinati a morire entro 12 settimane, se ricevevano il composto, non mostravano alcun segno di deperimento del tessuto cerebrale.
La sostanza ha completamente impedito la neurodegenerazione ed è la prima sino ad ora a dimostrarsi in grado di farlo.
Secondo gli scienziati non può essere ancora utilizzato sulle persone, ma si può iniziare a studiarlo per arrivare a mettere a punto farmaci che proteggano dai danni delle malattie neurodegenerative.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che da anni si occupa anche di diffondere le più importanti notizie in campo scientifico per l'informazione e la tutela degli ammalati, si tratta di una nuova speranza per migliaia di persone affette da patologie che sconvolgono l'esistenza propria consumandola lentamente e dei propri familiari.
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