Ad evidenziarlo è Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" dopo aver letto lo studio coordinato da Bankole A. Johnson, psicofarmacologo dell'Università del Maryland a capo della nuova Brain Science Research Consortium Unit dell'ateneo americano che ha studiato gli effetti del topiramato anche per combattere la dipendenza da cocaina.
Secondo gli esiti della ricerca, in fase III, pubblicata su JAMA Psychiatry, il topiramato, già approvato per il trattamento dell'epilessia e la profilassi dell'emicrania, potrebbe rivelarsi anche il primo farmaco affidabile per trattare tale tipo di dipendenza.
Lo studio, è uno dei primi a identificare un trattamento farmacologico per la dipendenza da cocaina, per la quale attualmente non ci sono farmaci approvati.
La dipendenza da cocaina è una piaga sociale che, secondo le stime, riguarda da 13,2 a 19,7 milioni di persone in tutto il mondo e negli Stati Uniti questa droga - che danneggia il cervello, il cuore, i vasi sanguigni e i polmoni, e può anche causare una morte improvvisa - è responsabile di più accessi al pronto soccorso rispetto a qualunque altra sostanza illegale.
I ricercatori hanno quindi ipotizzato che la modulazione duplice del sistema dopaminergico mesocorticolimbico esercitata dal farmaco (che è un antagonista sia del recettore del glutammato sia del recettore del GABA) possa tradursi in un trattamento efficace anche della dipendenza da cocaina.
Per testare la loro ipotesi, gli autori hanno condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, della durata di 12 settimane, al quale hanno preso parte 142 soggetti adulti intenzionati a liberarsi dalla dipendenza da cocaina.
Dopo l'arruolamento, i partecipanti sono stati assegnati al trattamento con topiramato in dosi crescenti, partendo da 50 mg/die fino ad arrivare al target di mantenimento di 300 mg/die nelle settimane dalla 6 alla 12, oppure con un placebo, in entrambi i casi associando il tutto a sedute settimanali di terapia cognitivo-comportamentale.
In base all'analisi intent-to-treat, il topiramato si è dimostrato più efficace del placebo nell'aumentare la percentuale di giorni della settimana in cui i partecipanti non facevano uso di cocaina e nell'aumentare la probabilità di astenersi dalla droga per settimane. È stato anche osservato che l'assunzione di topiramato è associata, in maniera maggiormente significativa rispetto al placebo, alla diminuzione di tracce di cocaina nelle urine.
Inoltre, rispetto al placebo, topiramato è associato in modo significativo a una diminuzione del desiderio di cocaina e a un miglioramento delle funzioni globali dei partecipanti.
Sul fronte della sicurezza, il trattamento farmacologico ha provocato pochi effetti avversi. In generale, i soggetti del gruppo trattato con topiramato hanno avvertito lievi effetti collaterali, tra cui sensazioni anomale di formicolio della pelle, distorsioni del gusto, anoressia e difficoltà di concentrazione.
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