Libertà di cura. Sì alle staminali nonostante il decreto Balduzzi. Il giudice del lavoro del Tribunale di Roma autorizza il trattamento a seguito di un ricorso d'urgenza. Ancora una volta è il diritto alla salute e sulla libertà di cura a prevalere, stavolta per il malato di sclerosi multipla
Con un'ordinanza di oggi il tribunale di Roma in funzione del Giudice del Lavoro ha autorizzato la somministrazione gratuita a carico dell'ASL di Brescia del rattamento a base di cellule staminali concordato con la fondazione Stamina. Il giudice ordina di somministrare il trattamento: «Non può essere irragionevolmente limitato o soppresso il diritto alla speranza» di chi è affetto da gravi patologie. Il giudice del lavoro nel caso di specie, ritenuto preminente il richiamo all'articolo 32 della Costituzione in materia di diritto alla salute e riconosciuta la sua efficacia immediatamente precettiva, ha ritenuto possibile consentire di porre a carico del SSN "il «Diritto alla speranza per i malati». Il tribunale di Roma ordina agli Spedali civili di Brescia di somministrare al malato di sclerosi multipla la cura a base di cellule staminali concordato con la fondazione Stamina, nonostante i rigorosi paletti introdotti dal decreto Balduzzi, su cui si pronuncerà la Consulta.
Prima di procedere, scrive il giudice, bisognerà acquisire in via d'urgenza del parere del comitato etico dell'azienda ex articolo 6 del Dlgs 211/03 sul rapporto favorevole tra benefici ipotizzabili e rischi prevedibili del trattamento nelle particolari condizioni del paziente. Bella vittoria per la signora difesa dagli avvocati Riccardo Bolognesi ed Emanuele Ruggeri. La donna, che ha quarantasei anni, è affetta da sclerosi multipla dal lontano 1982 e si è già sottoposta a tutte le terapie convenzionali: il ricorso nasce proprio dalla prescrizione del medico specialista che indicava con urgenza il trattamento con cellule staminali in mancanza di alternative valide. «Il diritto alla speranza dei malati - si legge nel provvedimento - non può essere irragionevolmente limitato o soppresso». Non resta che attendere.
Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", il tema della libertà di cura ed il diritto all'assistenza da parte dello Stato in virtù del richiamato principio costituzionale torna prepotentemente ad interessare le aule di giustizia, peraltro, proprio in un momento nel quale si dibatte sull'utilità del "Metodo Stamina" per la cura di gravi patologie. È un nuovo importante provvedimento che si inserisce nel filone del diritto alla salute (cfr. "Sì al "700" per le cure con le staminali al malato di Sla: decreto Balduzzi a rischio incostituzionalità", pubblicato il 25 settembre scorso).
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