Ricerca condotta presso l'IRB di Bellinzona pubblicata oggi su Nature
I virus influenzali saranno neutralizzati dal nostro corpo che potrà generare rapidamente anticorpi. Lo dice uno studio pubblicato oggi su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche al mondo. Il team di ricercatori, guidato da Antonio Lanzavecchia, Direttore dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina (USI) e Davide Corti, Vice Presidente di Humabs BioMed di Bellinzona, ha ricostruito l'albero genealogico di un particolare tipo di anticorpi in grado di neutralizzare diverse tipologie di virus influenzali.
Questi anticorpi riconoscono sull'emagglutinina un sito molto conservato, che si ritiene rappresenti il tallone di Achille del virus. La scoperta nuova e inaspettata, è che una singola mutazione somatica iniziale è sufficiente per sviluppare un anticorpo in grado di legare con alta affinità e di conseguenza di neutralizzare molto efficacemente il virus, mentre le numerose ulteriori mutazioni che vengono introdotte successivamente risultano essenzialmente essere ridondanti. Questi risultati ci fanno oggi capire che questi anticorpi possono essere generati in maniera estremamente rapida".
Lo studio è frutto di una collaborazione tra l'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), affiliato all'Università della Svizzera italiana (USI), Humabs BioMed (Bellinzona, CH), MedImmune (Gaithenburg, USA), che si occupa della ricerca nell'ambito dei farmaci biologici e fa parte della multinazionale Astrazeneca e l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, con il sostegno del Consiglio Europeo della Ricerca, il Fondo Nazionale Svizzero, il National Institute of Health, il Science Program Human Frontiers e la Fondazione Cariplo. Inoltre è stato scoperto che ci sono numerosi precursori nel nostro corpo in grado di generare, con l'introduzione di una sola mutazione, potenti anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro. Con il giusto vaccino si potrebbero quindi generare alti livelli di anticorpi in grado di proteggerci da tutti i virus influenzali.
Dallo studio è emerso che questi anticorpi richiedono un particolare segmento di DNA (chiamato VH1-69). Il VH1-69 esiste nella popolazione in due diverse varianti e solo una di esse può dar luogo ad anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro. Una minoranza di individui priva della giusta" variante di VH1-69 non è in grado di generare questi anticorpi. Ma è stato anche scoperto che questi soggetti sono in grado di sviluppare questi anticorpi utilizzando altri segmenti di DNA con proprietà simili.
La produzione di un anticorpo è il risultato di un iniziale assemblaggio di più segmenti di DNA presenti nel nostro genoma, seguito da un complesso processo di maturazione che è basato sull'introduzione di mutazioni e sulla seguente selezione delle migliori varianti anticorpali a più alta affinità. Questi ultimi contengono fino a 20-40 mutazioni che si ritiene siano necessarie per il legame e l'eliminazione degli agenti patogeni.L'Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona.
L'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), fondato nel 2000 a Bellinzona, è stato affiliato all'Università della Svizzera italiana (USI) nel 2010. Finanziato da istituzioni private e pubbliche e da finanziamenti a concorso, attualmente l'IRB conta nove gruppi di ricerca e 90 ricercatori. La ricerca è focalizzata sulle difese dell'organismo umano contro le infezioni, i tumori e le malattie degenerative. Con oltre 370 pubblicazioni nelle principali riviste scientifiche, l'IRB gode di fama internazionale quale
Lecce, 05 ottobre 2014
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