Uno studio tutto italiano condotto da ricercatori dell'Università di Trieste e del Laboratorio Nazionale CIB – AREA Science Park svela cosa stia dietro al complesso rapporto tra infiammazione e cancro. I dettagli della ricerca sono pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Molecular Cell.
16.12.2014 - I processi infiammatori fanno parte dell'arsenale di meccanismi che l'organismo ha a disposizione per difendersi dalla varietà di agenti e situazioni che possono arrecare danno alle cellule e ai tessuti. Nel caso dei tumori, però, questa regola, come molte altre, trova ampie eccezioni. Infiammazione e cancro quasi sempre si accompagnano. Da un lato, la presenza di cellule tumorali scatena la risposta infiammatoria che cerca di arginarne la crescita. Dall'altro il contesto infiammatorio getta benzina sul fuoco della malignità, alimentando e potenziando l'aggressività del tumore e la disseminazione delle metastasi. Non a caso, malattie infiammatorie croniche come il morbo di Chron, le epatiti o le infiammazioni dei polmoni dovute all'esposizione all'amianto, oltre a causare danni specifici, mettono il paziente di fronte all'aumentato rischio di sviluppare una malattia tumorale.
Anche se l'infiammazione è ormai riconosciuta come uno dei tratti salienti che caratterizzano ogni tipo di cancro, non è ancora del tutto chiara la mappa dei punti in cui processi infiammatori e tumorali si interconnettono e agiscono in concerto. Tantomeno si conosce l'identità di cosa dirige i diversi eventi che portano un meccanismo di difesa come l'infiammazione a diventare uno dei principali alleati del nemico numero uno dell'organismo, il tumore… (leggi il comunicato)
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