SANITA’ TOSCANA, “DA TRE ENTI SE NE FA UNO MA SI RIESCE A SPENDERE PIU’ DI PRIMA”
Chiurli (Democrazia Diretta), “Un solo Estar costa di più dei tre Estav che ha sostituito:
59 milioni di euro messi a bilancio 2015, mentre si taglia su tutto.
E il riordino del Sistema sanitario ci costa 11 milioni di euro”
Firenze, 10 dicembre 2014
“Da tre enti diversi se ne fa uno solo che costa più dei tre precedenti messi insieme: solo in Toscana potevamo riuscirci. Ecco da dove dovrebbero arrivare i fantomatici risparmi in sanità, dove la Regione taglia tutto tranne i veri sprechi”. Bilancio e finanziaria regionale 2015 arriveranno in Aula soltanto la settimana di Natale, ma il consigliere Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) attacca già sul fronte delle spese.
“La fusione dei tre Estav, gli enti che gestiscono acquisti e forniture delle Asl toscane, ci era stata presentata come un’operazione di razionalizzazione delle risorse – ricorda Chiurli – eppure sfogliando il bilancio preventivo per il 2015 ci accorgiamo che per il funzionamento del nuovo Estav unico a livello regionale è prevista la spesa di 59 milioni di euro, mezzo milione di euro in più rispetto all’anno scorso, quando di enti ce n’erano tre”.
“Com’è possibile? Ci verrà sicuramente detto che i veri risparmi arriveranno dalle economie di scala, ma ci saremmo aspettati che la fusione portasse almeno il taglio di qualche poltrona. Certo è che c’è poco da essere ottimisti sugli effetti delle razionalizzazioni – aggiunge il consigliere - considerato il fatto che a bilancio c’è anche un capitolo di spesa intitolato ‘Riordino del sistema sanitario regionale’ che assorbe ben 11 milioni di euro nel 2015”.
“Nel frattempo – sottolinea Chiurli - si tagliano 40 milioni di euro sulle spese correnti per il mantenimento dei livelli di assistenza territoriale e circa 100 milioni di euro sull’assistenza ospedaliera”.
“Colpa delle manovre del Governo che hanno tagliato alla Toscana circa 440 milioni di risorse, ci ripetono i tecnici della Giunta Rossi. Eppure – conclude Chiurli – potevamo avere in cassa altrettante risorse se non ci fosse stato di mezzo il buco dell’Asl 1 di Massa e altri ‘piccoli incidenti di percorso’ come il rifinanziamento del nuovo Ospedale di Prato per 23 milioni di euro”.
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