Un museo in cui ad essere esposta non è la disabilità, ma gli sguardi e le narrazioni che la rappresentano; un centro culturale per l'inclusione sociale; un originale progetto di inserimento lavorativo.
Roma - Il 14 Giugno 2014 a Roma dalle ore 10.00 alle 21.00 si svolgerà la giornata di inaugurazione della "Casa Museo dello sguardo sulla disabilità" in Via Alessandria 159 (in fondo al vicolo privato).
Un progetto unico nel suo genere: un museo arredato come una casa, in cui ai visitatori/ospiti vengono consegnate delle "chiavi di lettura" per avvicinarsi, scoprire o ri-conoscere le prospettive che determinano il concetto di disabilità e i modi in cui la disabilità viene de-finita.
Un museo quindi in cui ad essere esposta non è la disabilità, ma lo sguardo che la produce e i meccanismi sociali e culturali che la de-finiscono.
L'obiettivo principale della Casa Museo è infatti quello di mostrare le numerose ambiguità e i diversi livelli di azione che ancora oggi, anche nelle presunte buone pratiche, contribuiscono a perpetuare più o meno consapevolmente processi di esclusione nei confronti delle persone con disabilità, soprattutto quella di tipo intellettivo.
Il percorso del museo accompagna il visitatore lungo le stanze di un'ideale casa: un ingresso, un soggiorno, una sala da pranzo, una cucina, una camera da letto e un bagno. Ogni stanza è dedicata a uno specifico argomento/focus tematico legato al concetto di disabilità: gli sguardi all'ingresso, le parole nel soggiorno, i gesti nella sala da pranzo, le narrazioni in cucina, le pratiche di inclusione ed esclusione nella stanza da bagno, il tempo nella camera da letto.
L'ospite al suo arrivo, prenderà in consegna delle vere e proprie "chiavi di lettura" utilizzabili come brochure esplicativa, che lo accompagneranno lungo tutto il percorso museale, invitandolo a entrare nelle stanze e a conoscere meglio i diversi aspetti che determinano la condizione di disabilità. Non quindi solo la patologia in sé, ma le parole, i gesti, gli sguardi che possono creare stigma ed esclusione.
Nella Casa Museo è presente, inoltre, una collezione da esporre ai visitatori. Ma la particolarità di questa collezione è quella di non essere composta di beni materiali come avviene nei classici musei (quadri, vasi, monili), ma di beni immateriali: storie, fonti orali, narrazioni sulla/nella disabilità.
Si tratta di fonti e documenti che alcuni ricercatori afferenti all'Associazione, nell'ambito dei loro studi demoetnoantropologici, stanno raccogliendo da diversi anni per costituire un primo archivio di fonti orali sulla disabilità.
La Casa Museo si pone come museo di narrazione in progress: a partire da altri sguardi e altre narrazioni che verranno a contatto con il museo e che vorranno donare la loro testimonianza, il materiale da esporre potrà crescere mano a mano e moltiplicarsi.
Il museo è inoltre un luogo di inclusione sociale e di inserimento lavorativo: al suo interno è presente un angolo bar, nel quale lavorano cinque persone con disabilità intellettiva lieve, regolarmente contrattualizzate.
Sempre in un'ottica di inclusione sociale, la Casa Museo propone una ricca programmazione di incontri e attività aperte a tutti e per tutte le età: visite didattiche per le scuole, incontri culturali promossi dal museo, laboratori ludico-creativi per bambini, corsi, laboratori e incontri di cucina per adulti e anziani.
Il progetto è stato promosso e sostenuto dall'Associazione "Come un Albero" Onlus, associazione nata nel 2004 che si occupa di disabilità e inclusione sociale.
L'idea del progetto e la direzione scientifica dello stesso è a cura del dott. Stefano Onnis.
Gli orari di apertura della casa Museo sono dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 19, con la possibilità di qualche apertura straordinaria su richiesta.
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