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Salute
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mercoledì 31 dicembre 2014
Nuovo servizio di rassegna stampa
martedì 30 dicembre 2014
Cerchi uno psicologo a Caserta? Affidati alla Dott.ssa Laura Vitagliano
Colloqui psicologici individuali
Le attività e le aree di intervento sono molteplici. Si va dal sostegno psicologico, fornito nei casi di malattie gravi, perdita del lavoro, lutti o separazioni, al training autogeno, passando per il training assertivo, che può essere applicato in numerosi contesti della vita di tutti i giorni per risolvere le difficoltà di comunicazione in ambito sociale, affettivo o professionale. Attraverso il ricorso a colloqui psicologici individuali, chiunque - dal bambino all'adolescente all'adulto - riceve un ascolto empatico, così che il disagio comportamentale e psicologico possano essere approfonditi e conosciuti nel miglior modo possibile.La dott.ssa Laura Vitagliano si occupa anche di psicoterapia, sia di coppia che individuale, allo scopo di permettere ai pazienti di ritrovare un benessere psicologico ottimale tramite la capacità di individuare i motivi dei disturbi, sulla base della terapia cognitivo comportamentale e delle sue varianti. Altra attività degna di nota è quella rappresentata da mindfulness e tecniche di rilassamento, che incidono in maniera specifica sui tratti psico-fisiologici della persona, al fine di incrementare l'abilità di far fronte alle circostanze complicate della quotidianità; si tratta, insomma, di insegnare a gestire lo stress, i problemi ordinari e i conflitti straordinari.
Consulenza psicologica
Ecco, dunque, che chi ha la necessità di avvalersi dei servizi di uno psicologo a Caserta ha la possibilità, rivolgendosi alla dott.ssa Laura Vitagliano, di vedere soddisfatte le proprie aspettative e di intraprendere un percorso che porta alla risoluzione dei problemi. Anche tramite una diagnosi psicologica, che consiste nella somministrazione di interviste strutturate, questionari e test di personalità. Non manca, poi, la possibilità di ottenere un orientamento professionale e scolastico, che si basa sul ricorso a prove attitudinali: un modo per permettere alle persone di sviluppare le proprie potenzialità da un punto di vista progettuale e motivazionale, e al tempo stesso di identificare il percorso di studi più in linea con le proprie potenzialità.Grazie alla dott.ssa Vitagliano, insomma, si possono risolvere piccoli e grandi problemi della vita di tutti i giorni: chi lo desidera può richiedere una prima consulenza psicologica gratuita, che viene fornita online, così da decidere successivamente, in totale libertà, se iniziare un percorso di psicoterapia o di sostegno psicologico con una professionista affidabile e competente. La richiesta per la consulenza può essere inviata direttamente dal sito della dottoressa Vitagliano, compilando il form apposito.
Terapia Di Bella e libertà di cura. Una nuova importante sentenza del Giudice del Lavoro di di Foggia: "Asl paghi le cure".
Con un'importante ed innovativa sentenza del 27.12.2014 il Tribunale di Foggia in funzione del Giudice del Lavoro, ha autorizzato la somministrazione gratuita a carico dell'ASL di Foggia del multi trattamento conosciuto come "Terapia di Bella". Nel dispositivo, viene ripercorsa la 'battaglia' scientifica che ha portato alla bocciatura della sperimentazione del metodo Di Bella nel 1998, ma viene precisato che "l'efficacia terapeutica di un farmaco e la sua insostituibilità può essere sempre provata nel caso concreto. Il fatto riguarda due donne madre e figlia, rispettivamente di 65 e 37 anni, che a pochi mesi di distanza l'una dall'altra, avevano scoperto di avere un tumore al seno. La più giovane, dopo il fallimento delle chemioterapie, si è rivolta al figlio del medico modenese che ha iniziato a curarla.
Dopo un anno e mezzo i risultati sono stati visibili e alla fine dell'anno successivo le metastasi erano pressoché scomparse, lasciando solo una piccola cicatrice al fegato, così come hanno potuto constatare i medici dello Ieo di Milano che hanno dovuto prendere atto, nonostante le loro certezze, della nuova situazione. Entrambe si erano sottoposte alla cura con successo. Il magistrato del tribunale foggiano, con ampia e condivisibile motivazione ha rilevato che se nei casi specifici è provata l'efficacia terapeutica e l'insostituibilità della cura in questione a fronte della "palliatività" delle cure tradizionali poste a carico del Servizio Sanitarie, il "MDB" potrà, pertanto, risultare terapia farmaceutica da porsi a carico del SSN. Pertanto, la Asl di Foggia è stata condannata a rimborsare le spese sostenute dalle due pazienti perché, per il giudice, su di loro: "I farmaci associati alla cura con il metodo Di Bella si sono rivelati efficaci e insostituibili, essendo fallite le prescrizioni terapeutiche offerte dalla medicina ufficiale". Inoltre una terapia farmacologica è indispensabile se è efficace ed è insostituibile se, per le particolari condizioni del soggetto, gli altri farmaci del prontuario dovessero risultare incompatibili o concretamente inefficaci".
La sentenza spazza via le obiezioni anche rispetto al giro d'affari dei ritrovati relativi alla terapia messa a punto dallo scienziato modenese: "La cura Di Bella, ribadisce il magistrato, risponde al principio dell'economicità poiché i farmaci di questa terapia hanno un costo inferiore rispetto a quelli del circuito oncologico ufficiale". Nella fattispecie, il giudice del lavoro ha, infatti, ritenuto documentata l'efficacia dei farmaci e dell'intera terapia producendo un miglioramento della patologia tumorale, mentre la terapia ufficialmente riconosciuta è risultata essere stata inefficacie.
La novità, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", non è solo l'annosa questione della libertà di cura ed il diritto all'assistenza da parte dello Stato, ma soprattutto che il giudice del lavoro sia intervenuto a sancire il diritto al rimborso delle spese sinora sostenute dalla paziente che risultano integralmente poste a carico dell'ASL di Foggia.
lunedì 29 dicembre 2014
Ebola. Ministero della Salute: presto dismesso il medico italiano
MEDICO ITALIANO AFFETTO DA EBOLA RICOVERATO IL 25 NOVEMBRE PRESSO L'ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA
Bollettino medico n. 23 del 29 dicembre 2014
Le condizioni cliniche del paziente sono buone.
Necessita di continuare la convalescenza in regime di isolamento ospedaliero.
Non prevediamo ulteriore bollettino medico ma convocheremo una conferenza stampa al momento della dimissione.
Il paziente ha comunicato che non intende rilasciare interviste fino alla dimissione.
mercoledì 24 dicembre 2014
Medici in Kansas. Scoperta nuova malattia da puntura di zecche soprannominato 'virus Bourbon'
Il CDC, l'Agenzia Federale Americana per il Controllo delle Malattie, ha lavorato in sinergia con l'ospedale dell'Università del Kansas dopo che un uomo è morto questa estate a seguito di una puntura di zecca.Un nuovo virus sarebbe responsabile del decesso di questo cittadino del Kansas questa estate, secondo quanto affermato dallo stesso Centro statunitense per il Controllo delle Malattie.John Seested, di Fort Scott, è morto per insufficienza organica dopo che è stato morso da una zecca. I test sulle malattia da zecche standard effettuati presso l'ospedale dell'Università del Kansas avevano dato risultato negativo, e Seested non ha risposto alle terapie tradizionali. "E 'stato molto frustrante. Questo è uno dei maggiori problemi con il mio lavoro, che adoro: quando noi non possiamo rispondere a queste domande, quando non possiamo aiutare i pazienti o le loro famiglie, " ha affermato il dottor Dana Hawkinson, un infettivologo presso l'ospedale universitario.Ma i ricercatori presso l'ospedale e il CDC ora hanno determinato che è stato un virus sinora sconosciuto ad uccidere Seested. Hanno soprannominato il "Bourbon"virus dal nome della contea in cui il paziente ha vissuto.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Proroga due anni privatizzazione Croce Rossa Italiana
Su proposta del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nel Decreto Legge cd. Milleproroghe approvato dall'odierno Consiglio dei Ministri è stata inserita la norma che proroga di due anni il termine per la privatizzazione dell'Ente pubblico Croce Rossa Italiana. Tale proroga è funzionale all'esigenza di rinvenire ed attuare le soluzioni più adeguate anche in relazione al ricollocamento del personale che risultasse in esubero. Nonché ai tempi necessari all'approvazione della Delega Legislativa avente ad oggetto il riordino dell'Ente contenuta nel Ddl. Lorenzin attualmente all'esame del Senato.
Stella di natale: puo' essere nociva
Roma, 24 Dicembre 2014. La stella di Natale (Euforbia pulcherrima) puo' essere nociva. Sembra incredibile ma e' proprio cosi' perche' le foglie e il fusto della pianta, se lacerate, contengono sostanze ad azione nociva, sia per contatto che per ingestione. Il lattice, proveniente dalla lacerazione delle foglie o dal taglio del fusto, a contatto con l'epidermide puo' provocare eritema, prurito, bruciore della congiuntiva e della mucosa orale e faringea; se ingerito da' luogo a nausea, vomito, diarrea e perdita di coscienza. E' proprio la colorazione rossa delle foglie a sollecitare l'attenzione dei bambini e costituire un pericolo: rompere le foglie e metterle in bocca e' un tutt'uno che puo' avere gravi conseguenze. Anche gli animali domestici possono essere attratti dalla Stella di Natale e mordere sia le foglie che il fusto, con relative conseguenze. L'Euphorbia pulcherrima ha avuto un notevole successo come pianta natalizia: il colore rosso delle foglie (esistono varieta' rosa o bianche) da' un tono di vivacita', di allegria e di luminosita' alle nostre case, ricorda climi piu' caldi e vegetazioni lussureggianti (e' originaria dell'America centrale), ha una combinazione di colori indovinata (rosso, verde e giallo). Insomma in casa ci sta proprio bene, meglio se posta in alto su un mobile per evitare spiacevoli incidenti.
D'altronde anche una comunissima pianta, molto diffusa nel nostro Paese, quale e' l'oleandro, e' nociva per ingestione.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.
Studio allarmante. I movimenti delle dita su touchscreen modificano il cervello.
Il cervello delle persone che utilizzano smartphone e tablet viene quotidianamente modificato in particolare dall'uso dal rapido e frequente movimento delle dita sullo schermo. Questo è il risultato di un nuovo studio dell'Istituto di neuroinformatica dell'Università di Zurigo e del Politecnico federale di Zurigo che ha indagato l'impatto che la destrezza delle dita degli utenti di touchscreen ha sul cervello.
Secondo lo studio ogni regione del corpo ha, infatti, una corrispondenza con una zona della corteccia sensomotoria. Nel caso di violinisti, per esempio, l'area che rappresenta le dita che guidano lo strumento è maggiore rispetto ad altre persone.I ricercatori hanno studiato l'attività cerebrale corticale innescata da movimenti delle dita in 37 persone, di cui 26 erano utenti di smartphone touchscreen e 11 di cellulari tradizionali. Tramite elettroencefalografia hanno registrato i movimenti di pollice, indice e medio, rivelando che la rappresentazione corticale differiva notevolmente tra i due gruppi.
"La tecnologia digitale che usiamo quotidianamente plasma l'elaborazione sensoriale del cervello in misura sorprendente", spiega uno degli autori, Arko Ghosh.I ricercatori hanno ad esempio rilevato che l'attività corticale dipende dalla frequenza di utilizzo dello smartphone: più era stato usato nei precedenti dieci giorni, maggiore era il segnale nel cervello, in particolare nella zona corrispondente al pollice. Non è risultato rilevante per quanto tempo gli utenti di smartphone avessero posseduto e fatto uso del dispositivo.
Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" occorrerebbe una seria e decisiva ricerca completamente indipendente per stabilire con certezza oggettiva i rischi connessi all'uso degli smartphone e tablet.In ogni caso, l'UE ed i singoli Stati europei dovrebbero lanciare campagne di sensibilizzazione su vasta scala sui rischi dell'uso intensivo di tali apparecchi se vogliono evitare un disastro per la salute enorme come per il tabacco o l'amianto.
martedì 23 dicembre 2014
HIV: infezione di massa in un villaggio della Cambogia. 90 persone compresi i bambini nello stesso villaggio infetti da HIV
In un remoto villaggio della Cambogia, c'è un'infezione di massa da HIV. Circa 90 persone con età compresa tra i 5 e gli 80 anni risultano essere infettati con il virus. I risultati delle analisi sono affidabili, ha dichiarato il dott. Didier Fontenille, direttore dell'Istituto Pasteur nella capitale Phnom Penh. Un medico potrebbe essere responsabile dell'infezione. Secondo l'UNICEF la Cambogia è il paese asiatico con il più alto tasso di infezione di HIV. Pertanto, circa 120.000 persone vivono con il virus. Questo numero corrisponde a circa il due per cento della popolazione.
Nel mondo sono 42 milioni le persone colpite da Hiv/Aids. A detenere il triste primato di regione più colpita nel mondo sempre l'Africa subsahariana, con 29,4 milioni di persone che convivono con il virus o con la malattia conclamata, seguita dai paesi del Sud-est asiatico (6 milioni) e dall'America Latina (1,5 mln). Più bassi ma consistenti i numeri dell'Europa Occidentale, con 570 mila malati, del Nord America (980 mila), dell'Europa Orientale e l'Asia Centrale (1,2 mln). Questi gli ultimi dati aggiornati al 2002. Nel 2002 sono morti per Hiv/Aids 3,1 milioni di persone nel mondo, mentre le nuove infezioni sono state 5 milioni, 800 mila delle quali registrate fra bambini con meno di 15 anni.In Italia è la più alta prevalenza di persone affette da Hiv in Europa occidentale con oltre 1000 decessi l'anno.
Complessivamente, sono circa 140mila gli italiani sieropositivi, il 15-25% dei quali non è al corrente della propria condizione. Circa l'80% dei contagi è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, ma solo il 35% dei ragazzi e delle ragazze in Italia usa il preservativo.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Animali in ospedale: la massima esperta di pet therapy in Italia commenta la delibera della Toscana
Ma far entrare gli animali i in reparto è il riconoscimento dell'importanza della relazione affettiva tra la persona e l'animale quale sostegno emotivo nel corso della degenza.. e soprtautto di un legame di attaccammeto e cura fondamentale
La Toscana parte avvantaggiata rispetto ad altre regioni riconoscendo il valore dell'animale nella società e nelle famiglie. È una cultura della relazione non con un fine strumentale, ma come una continuità affettiva ed emotiva.
Questo pensiero delineato e fluido è stato costruito con anni di esperienze pratiche, in particolare all'ospedale pediatrico Meyer dove i nostri cani sono presenti in maniera fissa e con un protocollo specifico da ben 14 anni, grazie al sostegno economico della Fondazione Meyer e al continuo raccordo con i Reparti e la Direzioni Sanitaria e Infermieristica. Qui gli animali entrano in ogni reparto, inclusi i più delicati come l'oncoematologia e la rianimazione., e la terapia intensiva.
Il regolamento interno di ogni struttura sanitaria, come previsto dal regolamento regionale, permetterà di studiare ad hoc all'interno di ogni azienda le modalità di accesso degli animali a tutela del paziente e del cucciolo stesso".
Si occupa di interventi di alta specializzazione negli ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria; progetti per psicopatologie pediatriche (in particolare autismo); progetti per anziani (in particolare Alzheimer); interventi nelle scuole di ogni ordine; formazione professionale nei programmi assistiti con l'ausilio degli animali; giornate e incontri con i bambini ospedalizzati nelle aree rurali; organizzazione di gruppi di studio, di ricerca , seminari e convegni; incentivazione di studi e ricerche sulle attività e terapie assistite con l'ausilio degli animali.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Occhio al “pesce palla”. Non va assolutamente mangiato
Poco più di un anno fa, per la precisione il 16 novembre 2013, lo "Sportello dei Diritti", per la prima volta in Italia rilanciava un allerta alimentare a seguito della pesca nelle acque nostrane di un pesce apparentemente innocuo, ma le cui carni sono velenosissime e pericolose per l'uomo: il Lagocephalus sceleratus, una specie di pesce palla che si sta diffondendo anche nel mar Mediterraneo, che dopo essere passato dal Mar Rosso dov'è originario attraverso il canale di Suez, ha fatto capolino in Grecia, passando per Israele, Rodi, la Turchia ed è arrivato sino alle acque siciliane dove era stato pescato l'autunno dello scorso anno presso Lampedusa.Non appena rinvenuto dai pescatori siciliani, l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ne ha dato notizia alle autorità sanitarie per il tramite di una nota con la quale ha segnalato alle Asl la presenza del vertebrato nelle acque nostrane.
Ora, anche l'Istituto oceanografico di Spalato ha recentemente lanciato un vero e proprio allarme: anche in Alto Adriatico è arrivato il "Lagocephalus sceleratus", detto anche pesce palla argenteo.Sono numerosi, infatti, i pescatori istriani che ne hanno catturato un esemplare. Il problema è che la carne del "Lagocephalus sceleratus" contiene una tossina mortale (tetradotossina) che porta alla paralisi del sistema respiratorio.
Si tratta quindi di una conferma, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che la tropicalizzazione delle nostre acque sta favorendo la diffusione di numerose specie di pesci esotiche di cui alcune pericolose come quella in questione.Per tali ragioni, è doveroso mettere in guardia i cittadini e i pescatori a non mangiarlo in caso di eventuale cattura.Sottovalutare tale evento potrebbe portare, infatti, a conseguenze dannose per la salute, giacché le carni di questo tipo di pesce sono altamente tossiche anche dopo la cottura, e consumi occasionali hanno già causato alcuni decessi in altri Paesi del bacino del Mediterraneo.
Avvio di procedure concorsuali per i precari del SSN
Andrea Pietrarota
Cavaliere al merito della Repubblica Italiana
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sociologo della comunicazione, giornalista e consulente di comunicazione integrata
direttore responsabile di AlternativaSostenibile e fondatore del CorrieredelWeb.it
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Il mio biglietto da visita
Da: Ufficio Stampa <ufficiostampa@sanita.it>
Date: 22 dicembre 2014 19:52
Oggetto: comunicato n. 238 del 22 dicembre 2014 - avvio di procedure concorsuali per i precari del SSN
A:
Ministero della Salute
Avvio di procedure concorsuali per i precari del SSN
Il Ministro Lorenzin ha trasmesso, in data odierna, alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, con cui si dà attuazione a quanto disposto dall'articolo 4, comma 10, del decreto legge 31 agosto 2013 n. 101 "Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni" convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125. Il provvedimento, elaborato all'esito di un complesso iter che ha previsto l'interlocuzione con i Ministeri dell'economia e delle finanze e della semplificazione e pubblica amministrazione, una volta acquisita l'intesa della Conferenza, permetterà l'avvio di procedure concorsuali riservate al personale precario degli enti del Servizio sanitario nazionale. Si tratta del primo fondamentale passo per ridurre il precariato nel settore sanitario, ove il blocco del turn-over ha negli ultimi anni imposto il ricorso a forme di lavoro flessibile al fine di garantire l'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza.
Grande la soddisfazione del Ministro della Salute, Lorenzin: "E' un primo passo molto importante, già concordato con le Regioni nell'ambito del Patto della Salute, per ricominciare a dare stabilità e sicurezza a chi opera negli ospedali italiani con fatica e sacrificio. Nei prossimi giorni sarò impegnata a studiare ulteriori interventi anche normativi, nell'ambito del riordino degli enti vigilati e nel settore della ricerca. Ridurre nelle aziende ospedaliere altre sacche di precariato deve essere un nostro obiettivo".
Glutine: una nuova tecnica ne trova le tracce minime
venerdì 19 dicembre 2014
HIV: sangue del lama potrebbe contenere la "chiave" per la produzione di un vaccino salva-vita.
Gli anticorpi del sistema immunitario dell'animale sudamericano facilmente sconfiggono il virus killer. Gli anticorpi del sistema immunitario dell'animale sudamericano hanno una sorprendente capacità di sconfiggere il virus. È un fatto nuovo e che dà speranza se può essere replicato in qualche modo con un'iniezione per gli esseri umani. La ricerca dimostra che gli anticorpi del lama sono efficaci contro almeno 60 ceppi del virus, che uccide più di 1 milione di persone ogni anno.Una dei ricercatori, la Dott. ssa Laura McCoy, ha dichiarato che questo dimostra che l'immunizzazione può indurre anticorpi potenti e ampiamente neutralizzanti in lama con caratteristiche simili agli anticorpi umani. A partire dal 2011, attualmente in tutto il mondo ci sono 33 milioni di persone che vivono con l'HIV e l'AIDS. Gli esperti hanno sinora ammesso che fino ad oggi i tentativi di sviluppare un vaccino efficace contro l'HIV sono stati "deludenti". La maggior parte delle ricerche precedenti di un vaccino si è concentrato sulla formazione del sistema immunitario umano per rilevare il virus e reagire contro di esso prima dell'infezione. I primi sintomi dell'HIV e AIDS si manifesta in alcuni casi attraverso sintomi di tipo influenzale quali febbre, linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi), faringite (mal di gola), rash (manifestazioni cutanee), mialgia (dolore muscolare), malessere, piccole piaghe in bocca e nell'esofageo.Più raramente compaiono anche mal di testa, nausea e vomito, ingrossamento del fegato/milza, perdita di peso, mughetto, sintomi neurologici. Ma il nuovo studio, condotto dalla University College London (UCL), ha dimostrato che il lama, un grosso camelide originario del Sudamerica, produce "anticorpi neutralizzanti" non trovati in esseri umani che si sono dimostrati efficaci nel bloccare il virus mortale. L'approccio innovativo nell'esaminare la risposta del lama al virus è stato condotto dal ricercatore dell'UCL, la Dott. ssa Laura McCoy, la Prof. ssa Robin Weiss esperta del virus HIV e Theo Verrips, uno studioso esperto dell'anticorpo del lama. I tre scienziati hanno osservato che una combinazione di quattro anticorpi del lama può distruggere una vasta area del virus dell'HIV consentendo agli anticorpi di fissare il virus disarmandolo. Il team della Dr McCoy aveva precedentemente scoperto uno di questi anticorpi. Ma l'ultimo studio, pubblicato sulla rivista PLOS Pathogens, ha scoperto altri anticorpi destinati a diverse parti del virus ed è la combinazione degli anticorpi che lo rende così efficace. Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". La scoperta migliora le probabilità che un vaccino diretto contro l'HIV sviluppato sulla base delle nuove scoperte sarebbe efficace.
Lecce, 19 dicembre 2014
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Farmaci difettosi. Aifa, stop all'uso del medicinale Ebixa 5 mg per un difetto della pompa erogatrice inclusa nella confezione
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato in via precauzionale l'utilizzo del medicinale Ebixa 5 mg della ditta H. Lundbeck Italia SpA con decorrenza immediata. La soluzione è indicata per il trattamento di pazienti con malattia di Alzheimer da moderata a grave.Un comunicato dell'AIFA, l'Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che:
" Si fa seguito al provvedimento prot. AIFA/PQ/130556 del 12/12/2014 e alla successiva comunicazione della ditta H. Lundbeck Italia SpA, sita in Milano via Moscova 3, pervenuta in data 16/12/2014, concernente un difetto della pompa erogatrice inclusa nella confezione del
medicinale Ebixa 5 mg erogazione, soluzione orale flacone da 50 mi — AIC 035681055/E;
si comunica ai sensi dell'art. 70 del D. L.vo 219/2006 e perla motivazione sopra evidenziata, il ritiro volontario da parte della ditta dei Iotti n° 362619 - 362621 - 363160 con scadenza dicembre 2016. Resta inteso che, nelle more del ritiro, il lotto non potrà essere utilizzato.
La ditta H. Lundbeck Italia SpA dovrà assicurare l'immediata comunicazione del ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l'avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale.
In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del Ebixa 5 mg .
Lecce, 19 dicembre 2014
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Redazione del CorrieredelWeb.it
Malattie parodontali e diabete: incidenza più alta e maggior rischio di peggioramento
Malattie parodontali nei soggetti diabetici: incidenza più alta e maggiori rischi di aggravarsi a causa dei batteri Gram-negativi
In Italia oltre 3 milioni di persone soffrono di diabete, e rischiano di contrarre infezioni orali 2/3 volte di più, con un rischio di peggioramento del 37%
I pazienti affetti da diabete mellito sono 2/3 volte più a rischio di contrarre una malattia parodontale infettiva, soprattutto nella fasi di ipoglicemia e iperglicemia, quando, cioè, la glicemia non è tenuta sotto controllo, e rischiano di veder peggiorare la malattia nel 37% dei casi, contro un'incidenza dell'11% tra la popolazione non diabetica.
In Italia i pazienti diabetici sono oltre 3 milioni, senza considerare un ulteriore milione di persone che ha il diabete ancora non diagnosticato. L'incidenza della mortalità è di circa 27.000 morti ogni anno e il costo di questa malattia è decisamente elevato, sia in termini economici, sia sociali.
Per questi pazienti, contrarre parodontiti può comportare l'insorgere di complicazioni anche gravi. Nelle lesioni parodontali, infatti, si trovano elevate concentrazioni di batteri patogeni Gram-negativi in grado di penetrare i capillari delle gengive ed entrare in circolo nell'organismo, dando origine a episodi di batteriemia ed immissione in circolo di tossine.
"I pazienti che soffrono di parodontite, hanno la tendenza a sviluppare stati infiammatori nell'intero organismo, riscontrabili anche a livello ematico, tendenza che vediamo accentuata in chi soffre di diabete. - Ha commentato il dottor Marco Turco, dentista responsabile dei programmi di cura dei centri Samadent. - Avere un'infiammazione elevata costante costituisce una fonte di stress insostenibile per il nostro organismo, che è come se si trovasse sempre al centro di una guerriglia, e da questa situazione possono nascere disturbi ben più gravi come malattie aterosclerotiche o, addirittura, si può rischiare un infarto miocardico. Noi dentisti da sempre consigliamo di sottoporsi regolarmente a visite di controllo dal proprio odontoiatra di fiducia, ma per quanto riguarda i pazienti diabetici, questo invito diventa ancora più importante."
"Inserire un diabetico in un programma di controllo e cura dentale, può tradursi in una riduzione del costo delle cure del 20. - Prosegue il dottor Turco. - E' opportuno, però, che lo specialista faccia delle domande mirate a conoscere lo stile di vita del paziente, il suo andamento glicemico, se hanno perso denti, se alcuni dondolano, se le gengive sono infiammate o si ritirano. Credo che sarebbe opportuno, nel momento stesso in cui il medico diagnostica la patologia, informare il paziente della correlazione tra diabete e malattie parodontali, e delle conseguenze che queste possono comportare".
Le app per il diabete, e tu quale usi?
La patologia inoltre ogni anno è in crescita e questo anche a causa di sempre più scorrette abitudini di vita e di alimentazione. Negli ultimi anni per facilitare la vita di coloro che sono affetti da questa malattia, sono stati rilasciate diverse applicazioni per smartphone, sia Android, Windows Phone che IOS, che aiutano a monitorare e a tener sotto controllo i valori del glucosio nel sangue...vediamo insieme quelle più diffuse.
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La Dolce Vita 2.0
Una volta inseriti i propri dati, come altezza, peso, età e sesso, l’applicazione calcolerà automaticamente il fabbisogno nutrizionale quotidiano dell’utente, e terrà conto delle calorie che è opportuno consumare con l’attività fisica. Accanto a questo è possibile registrare l’andamento della glicemia e delle eventuali terapie, ma anche consultare la tabella degli alimenti, per visualizzare i valori nutrizionali dei singoli cibi.
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giovedì 18 dicembre 2014
General Electric lancia "Mind", app per i malati di Alzheimer e altri disturbi neurologici
GENERAL ELECTRIC HEALTHCARE LANCIA "MIND",
APP PER I MALATI DI ALZHEIMER E ALTRI DISTURBI NEUROLOGICI
Attraverso la musica e l'arte, la nuova app riesce a stimolare il cervello e favorire l'interazione sociale
MILANO, 17 dicembre 2014 – Un vero e proprio supporto mobile per le persone colpite da disturbi neurologici: GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, ha progettato "MIND", applicazione gratuita per iPad che favorisce la stimolazione del cervello per le persone con malattie neurologiche e offre consigli utili per chi fornisce assistenza ai malati. Creata e approvata da neurologi, la app MIND di GE Healthcare è progettata specificamente per le persone colpite da disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer, Parkinson, ictus e trauma cranico.
La app utilizza la musica e l'arte per permettere ai pazienti di svolgere attività che coinvolgono sia il livello emotivo che quello fisico, offrendo un'esperienza sia stimolante che divertente. Diversi studi hanno dimostrato che la musica, in particolare, contribuisce a migliorare il recupero dei pazienti in aree specifiche. Ad esempio, un recente studio finlandese ha rilevato che se i pazienti con ictus ascoltano musica per due ore al giorno, possono recuperare le loro capacità di memoria verbale e attenzione, meglio di coloro che non la ascoltano mai. Lo studio ha anche dimostrato che i pazienti che ascoltano musica hanno un atteggiamento più positivo rispetto ai pazienti che non ne ascoltano o che ascoltano solo audiolibri. Anche la app MIND di GE Healthcare dimostra il grande potere della musica: i pazienti possono riacquisire controllo di sé e fiducia nelle proprie capacità suonando le loro canzoni preferite, cantando, e persino creando alcuni passi di danza. I pazienti possono anche creare la propria melodia, guardare video musicali e ascoltare composizioni di Paesi diversi.
"MIND" utilizza anche l'arte visiva per incoraggiare un coinvolgimento attivo tra il paziente e la persona che si prende cura di lui. L'applicazione coinvolge il paziente attraverso molteplici funzioni, tra cui una galleria d'arte virtuale, dove gli utenti possono osservare grandi opere d'arte e creare la propria versione di capolavori. Per le persone affette da disturbi neurologici, l'ascolto di musica e la visualizzazione di opere d'arte possono stimolare il cervello, scatenando risposte emotive e promuovendo l'interazione sociale. L'importanza dell'arte in questo ambito è sempre più riconosciuta: in tutto il mondo, infatti, si sta assistendo a un aumento di iniziative progettati per persone affette da disturbi neurologici e per chi fornisce assistenza.
Un prezioso vantaggio delle app è la possibilità che il legame tra il paziente e chi se ne prende cura possa essere rafforzata attraverso la condivisione delle caratteristiche dell'applicazione. Lo sviluppo della app MIND è parte integrante dell'impegno di GE Healthcare a livello mondiale per migliorare la previsione, il rilevamento e la diagnosi dei disturbi neurologici, nonché per migliorare l'assistenza fornita a chi ne è affetto. MIND è disponibile su iTunes Store o presso mindonlinecampaign.com.
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