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lunedì 30 giugno 2014

Sicurezza alimentare: ancora rischioso il consumo di anguille per contaminazione di diossine e PCB

Prorogata l'Ordinanza del Ministero della salute.

Rimane dunque vietato agli operatori del settore alimentare di immettere sul mercato o commercializzare al dettaglio le anguille provenienti dal Lago di Garda destinate all'alimentazione umana. Lo ha deciso il Ministero della Salute che con la proroga all'ordinanza introdotta nel 2011 conferma per altri dodici mesi i divieti di vendita e consumo alimentare di anguille.

L'ulteriore rinvio ministeriale si basa sulla relazione acquisita in data 21 maggio 2014 su parere del laboratorio nazionale di riferimento per le diossine e i PCB in mangimi e alimenti destinati al consumo umano. Anche il Centro di referenza per l'epidemiologia veterinaria, la programmazione, l'informazione e l'analisi del rischio (COVEPI), ha condiviso il contenuto della valutazione dei livelli di contaminazione di diossine e PCB in campioni di prodotti ittici del lago di Garda. In tale rapporto  si evidenzia la necessita' di mantenere in vigore le misure di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda, previste dall'ordinanza ministeriale del 17 maggio 2011.Nel 2011, gli esiti del Piano per il monitoraggio dello stato di contaminazione dei prodotti ittici del lago di Garda hanno evidenziato la contaminazione delle anguille per presenza di PCB diossina-simile a livelli tali da determinare al superamento del limite previsto dal regolamento (CE) 1881/2006 per la somma di diossine e PCB diossina simili.

Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", sottolinea che la valutazione del rischio evidenziava che i livelli di contaminazione riscontrati nelle anguille e l'elevata proporzione di anguille contaminate non consentono di garantire la compatibilita' del consumo umano di queste specie ittiche, rendendo necessaria la proibizione della vendita e del consumo di anguille pescate nell'intero bacino del lago di Garda, come misura di salvaguardia per la salute pubblica. Nel caso delle diossine e dei PCB diossina-simili sono necessari anni per ridurre la concentrazione di queste sostanze nell'organismo umano. Per le donne che desiderano una gravidanza non è quindi possibile abbattere questi livelli senza escludere completamente il pesce dalla dieta (nonché altre potenziali fonti di diossine e di PCB diossina-simili) per diversi anni prima del concepimento. Tuttavia, le donne che consumano fino a due porzioni di pesce grasso alla settimana non superano la dose settimanale tollerabile provvisoria per diossina e PCB diossina-simili, sempre che facciano attenzione ad altre possibili fonti presenti nella dieta in modo da non superare la PTWI.Pertanto il Ministero della Salute ha disposto che il termine di validita' dell'ordinanza del Ministro della salute 17 maggio 2011 sia  ulteriormente prorogato di dodici mesi.

Sicurezza dei bambini. Pericolo tappi ricariche sigaretta elettronica.

Allarme del senatore americano Chuck Schumer: in grande aumento i casi di avvelenamento da liquido per e-cig.

I bambini più piccoli, per quanto si possano sorvegliare, portano alla bocca tutto quello che trovano, sono molto curiosi e proprio la curiosità e la tendenza all'imitazione associata alla mancata percezione del pericolo possono mettere a repentaglio la loro sicurezza. Più del 50% delle richieste di intervento che giungono ai centri antiveleno interessano la fascia di età da 1 a 4 anni. Negli USA il senatore Chuck Schumer ha lanciato l’allarme per un fenomeno in aumento, che va di pari passo con la diffusione della sigaretta elettronica: secondo il democratico di New York, infatti, sarebbero sempre di più i casi di avvelenamento da liquido dell’e-cig, la sostanza che si utilizza per ricaricare la sigaretta.

Il problema consiste nel fatto che, nonostante contengano nicotina, questi prodotti sfuggono a una regolamentazione adeguata da parte della Food and Drug Administration (che dovrebbe intervenire a breve per porvi rimedio), ma rappresentano un pericolo sempre più grande specie per i più piccoli, che sarebbero i più colpiti da questi casi di avvelenamento. I liquidi sono tossici sia se ingeriti che per contatto con la pelle, anche in quantità non elevate.

I casi accertati di intossicazione da queste sostanze sono stati 1300 nel 2013, facendo segnare un +300% rispetto al 2012 e destinati a raddoppiare nel 2014 secondo le stime. Il Centro antiveleni di New York ha ricevuto finora nel 2014 quasi 70 chiamate per quanto riguarda le intossicazioni accidentali del liquido 36 in più rispetto tutto il 2013. Schumer ha inoltre sottolineato che ingerire il prodotto chimico può causare nausea, problemi di cuore, vomito, convulsioni e, potenzialmente anche la morte.

Per tale preoccupante escalation di casi di avvelenamenti il senatore Chuck Schumer domenica ha intimato al governo federale che vengano applicati dei tappi a prova di bambino alle boccette di fluido per riempire le e-sigarette. Purtroppo in Italia non ci sono statistiche ufficiali ed il numero di intossicazioni registrate. Si conosce un solo caso ufficiale di una donna di Parma che nel dicembre 2012 è stata ricoverata a Parma dopo aver ingerito il liquido.

Per Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” in queste condizioni non bisogna chiedesi se un bambino potrebbe morire o essere gravemente danneggiato da questi liquido ma quando succederà. E' indubbio che subito è necessaria una adeguata informazione/formazione indirizzata ai consumatori sul rischio che determina la manipolazione del liquido per e-cig. Occorre quindi ripetere sino allo stress che per proteggere la salute dei bambini, bisogna rispettare delle buone pratiche della conservazione delle ricariche di fluido per riempire le e-sigarette che una volta aperte, devono essere tenute lontane il più possibile dai luoghi frequentati dai bambini. 

Mare Nostrum: efficacia del protocollo d’intesa tra Ministero della Salute e Marina Militare. Caso clinico sospetto prontamente identificato

Durante le operazioni di soccorso effettuate ieri dal pattugliatore Orione della Marina Militare, intervenuto per prestare assistenza ad un barcone, nel corso dei previsti controlli sanitari a cura del personale sanitario di bordo e personale USMAF  - Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute -  è stato identificato un caso sospetto di malattia infettiva di interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell'OMS.


Il paziente è stato isolato a bordo e sono state attivate le procedure necessarie di routine previste per giungere alla diagnosi del caso. Si specifica che la nave è tuttora in navigazione.


Il Ministero della Salute e la Marina Militare proseguono nell'opera di rafforzamento del dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori. L'attuazione del protocollo contribuisce ad elevare ancora di più il livello di tutela dei cittadini residenti nel nostro Paese e quella dei migranti stessi.

domenica 29 giugno 2014

Irritazioni della mucosa vaginale, arriva Lenivagix

Distribuito da Aurora Biofarma, un dispositivo medico innovativo efficace in soli 5 giorni di terapia

Milano, 23/06/2014 – Lenivagix ovuli è il nuovo rimedio a disposizione di tutte le donne nella cura dei processi irritativi della mucosa vaginale.

Prodotto da Again Life Italia e distribuito da Aurora Biofarma, l’innovazione di Lenivagix ovuli si fonda sul Biological Modulation of Inflammatory Cell (BMIC), un meccanismo in grado di ripristinare la normale reattività tissutale controllando l’infiammazione senza inibirla (azione tipica dei cortisonici) e senza interferire con le naturali difese dell'organismo.

In questo modo agisce sulle cellule coinvolte nel processo infiammatorio: mastociti, macrofagi, linfociti e basofili. Il meccanismo d’azione fisiologico/biologico eccelle per efficacia e tollerabilità rispetto alle terapie tradizionali.

Lenivagix ovuli fornisce acidi grassi tessuto specifici (F.A.G) e realizza, attraverso un apporto esogeno, un controllo biologico delle cellule che presidiano la mucosa vaginale e che si attivano in risposta a qualsiasi stimolo irritativo di origine settica e/o di altra natura. L’insieme di tali reazioni cellulari determina uno stato iperattivo con l’insorgere di sintomi quali prurito, bruciore, secchezza, dolore anche quando la causa è cessata.

L'azione di Lenivagix ovuli si applica alle infiammazioni vulvovaginali di natura settica (micotica, virale, batterica), meccanica (pantaloni stretti, rapporti sessuali in assenza di adeguata lubrificazione), chimica (chemioterapia, ormonoterapia, menopausa fisiologica o farmacologicamente indotta) e/o fisica (radioterapia) per le quali si richiede un intervento specifico e rapido che possa porre sotto controllo la sintomatologia.
Ciò è possibile con Lenivagix ovuli, in grado di agire mattina e sera, nel rispetto della quotidianità e in soli 5 giorni.

Nota su Again Life Italia, azienda produttrice
Again Life Italia è un’azienda specializzata nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per regolare i fini meccanismi biologici alterati in corso di patologie o para patologie. Again Life Italia ha sviluppato brevetti a copertura mondiale con collaborazioni di sviluppo commerciale su scala globale.

Per approfondimenti
Novità Divisione Umana
Articolo LENIVAGIX
(n. reg. 1117446 Ministero della Salute)

Per ulteriori informazioni:
Andrea Palazzo - 339 73 49 372
Donatello Lorusso - 340 29 66 475
Aurora Biofarma Srl / SLP Comunicazione
Via dei Fontanili 11/a - Milano

Ebola. Medici Senza Frontiere: Epidemia "fuori controllo". Un portavoce dell'OMS: "Ci possono essere casi iso

Per la ONG Medici Senza Frontiere, l'epidemia del temibile virus è "fuori controllo". L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha risposto alle sollecitazioni chiedendo ai tre paesi colpiti dal virus Ebola di adottare misure drastiche per contenere la malattia.Dall'inizio di gennaio, infatti, quasi 350 persone sono morte di febbre emorragica in Sierra Leone, Guinea e Liberia, ma si teme una "diffusione internazionale". Un'emittente francese "Europe 1" ha chiesto a Daniel Epstein, un portavoce dell'OMS, cosa può accadere con il virus. Un'intervista che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" ritiene utile riportare in via integrale per informare l'opinione pubblica e far comprendere in Italia alle autorità sanitarie a partire dal Ministero della Salute, di farsi portavoce presso quelle internazionali al fine di evitare che da epidemia si trasformi in una terrificante pandemia.

"Come si è arrivati a una tale perdita di controllo di una malattia altamente mortale come l'Ebola?

Daniel Epstein: "Condividiamo la preoccupazione di MSF per l'epidemia presente in almeno tre paesi diversi e oltre i confini. Ha fatto il suo ingresso nelle aree urbane.I tentativi di controllare la malattia, ci vuole un grande impegno per comunicare nelle zone rurali, dove ci sono state le principali vittime della malattia. Ed è molto difficile entrare in questi luoghi molto tradizionali in cui la gente non ascolta le persone che vengono da fuori. Cambiare pratiche che promuovano la diffusione di Ebola, come funerali o altri riti sociali, è quasi impossibile.Tra le persone che "resistono" anche i medici locali che si vanno ad informare ed educare su l'Ebola. Abbiamo visto, in alcuni casi, gli abitanti lanciano pietre contro le persone che vengono loro incontro.Nelle zone rurali, trovare la persona malata, trovare la sua famiglia e tutti coloro che sono stati in contatto con essa è particolarmente complicato. Anche in Francia, sarebbe difficile trovare in mezzo a così tante persone in movimento, viaggiano e che si muovono liberamente da un villaggio all'altro.Il coordinamento tra i tre ministeri della sanità dei paesi colpiti è anche in fase di stallo. Quindi, inviare e utilizzare dispositivi di protezione individuali non è facile. Ma oggi, i paesi si rendono conto che devono lavorare insieme. Si incontreranno ad Accra, in Ghana nel mese di luglio.

L'epidemia può diffondersi ad altri paesi o in Europa o in Francia?

E 'possibile. Non si può mai prevedere nulla in un'epidemia. Le persone viaggiano e portano l'epidemia in altri paesi.

Dovremmo essere preoccupati in Europa?

Dubito che ci sia una grande epidemia di Ebola in Africa. Ci potrebbero essere casi isolati di persone che hanno viaggiato prima della comparsa dei sintomi. Un viaggiatore malato capitato in Europa non infetta centinaia di persone, come può fare l'influenza. Si ricordi che richiede un contatto molto stretto per prendere il virus, il contatto con i fluidi di sangue, il corpo dei pazienti. L'Ebola si trasmette sessualmente.

Le autorità sanitarie europee sono in grado di gestire i casi di Ebola?

Non credo che una tale situazione creerebbe una epidemia. La malattia, quando è in fase avanzata, è molto grave, con la comparsa di febbre emorragica, quasi inarrestabile. Si possono alleviare le sofferenze del paziente, ma non esiste un vaccino o un farmaco specifico.

Nei paesi europei, le cure, anche ottime non garantirebbero la sopravvivenza del paziente. Ma l'epidemia in corso in Africa sicuramente non raggiunge uno stadio avanzato. In Sierra Leone, Guinea e Liberia, Ebola si trasmette all'interno degli stessi centri sanitari, ospedali, cliniche. In tutti e tre i paesi, i medici non hanno dispositivi di protezione abbastanza efficaci e potrebbero aver contratto la malattia ed i pazienti che curano.

Con i metodi di controllo delle infezioni ospedaliere moderne, tra cui mettere il paziente in quarantena, si potrebbero limitare i casi di trasmissione ".

Lecce, 29 giugno 2014               


venerdì 27 giugno 2014

Bambini e dentizione. Pericoloso l'uso di derivati della benzocaina

Roma, 27 Giugno 2014. E' noto il fenomeno della dentizione nei bambini e dei problemi che puo' creare, al bambino e ai genitori. In media, i bambini ricevono un nuovo dente ogni mese, da 6 mesi di eta' fino a circa 3 anni, per un totale di 20 "denti da latte". La dentizione  puo' provocare irritabilita', qualche linea di febbre e il desiderio del bambino di masticare qualcosa di duro. Per cercare di risolvere il problema si ricorre ad un derivato della benzocaina, la lidocaina viscosa, che e' un anestetico locale, spalmato sull'anello da dentizione o direttamente sulla gengiva. 

L'uso di gel benzocaina puo' portare a  metaemoglobinemia, che e' un disturbo, a volte mortale, che fa diminuire l'ossigeno trasportato dal sangue. I bambini sotto i 2 anni sono particolarmente a rischio. I rimedi della nonna? Massaggiare delicatamente la gengiva e dare al bambino un anello fresco di frigorifero (non congelatore). Il freddo ha un lieve effetto anestetizzante, anche se per un breve per iodo.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc




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Redazione del CorrieredelWeb.it


Ricercatori americani hanno scoperto come lo stress può portare a infarto e ictus

Non è un falso mito. Ma vi è una stretta correlazione tra stress e infarto o ictus. Questa connessione sarebbe identificabile con una sovrapproduzione di globuli bianchi. "Se ve ne sono troppi, o sono nel posto sbagliato, possono essere dannosi", ha detto il co-autore di uno studio della Harvard Medical School che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" costituisce un'ulteriore conferma su un sentire comune: ossia che una vita fatta di costanti tensioni croniche può causare gravi conseguenze e portare ad una morte precoce.

Gli scienziati sono riusciti a dimostrare le modalità con cui lo stress cronico porta ad infarto e ictus: innescando una sovrapproduzione di anticorpi quali i globuli bianchi che possono essere dannosi se in eccesso.Le cellule in eccedenza si ammassano sulle pareti interne delle arterie, limitando il flusso sanguigno e favorendo la formazione di coaguli che bloccano la circolazione o rompono i vasi e sfociano in un'altra parte del corpo.I globuli bianchi "sono fondamentali per combattere le infezioni e favorire la guarigione, ma se se ne hanno troppi, o sono nel posto sbagliato, possono essere dannosi," ha ribadito domenica scorsa il co-autore dello studio Matthias Nahrendorf della Harvard Medical School di Boston.I medici da lungo tempo avevano la cognizione che lo stress cronico portasse a malattie cardiovascolari, ma non avevano del tutto chiaro il meccanismo.Per scoprire le cause, Nahrendorf e un team ha studiato 29 medici che lavorano in un'unità di terapia intensiva.Il loro ambiente di lavoro è considerato un modello per l'esposizione cronica da stress dato il ritmo veloce e le gravose responsabilità che portano le decisioni tra la vita e la morte.Confrontando i campioni di sangue prelevati durante le ore di lavoro e le incombenze, così come i risultati dei questionari di percezione dello stress, i ricercatori hanno scoperto un legame tra stress e sistema immunitario.In particolare, hanno notato che lo stress attiva le cellule staminali del midollo osseo, che a sua volta innescano una sovrapproduzione di globuli bianchi, chiamati anche leucociti.I globuli bianchi, cruciali nella guarigione delle ferite e contro le infezioni, possono se in eccesso causare conseguenze devastanti per le persone con malattie come l'aterosclerosi - un ispessimento delle pareti delle arterie causata da un accumulo di placca.

Lo studio poi è passato ai topi da laboratorio, che sono stati esposti all'equivalente livello di stress per roditori attraverso tecniche come l'affollamento e la gabbia basculante.Il team ha scelto topi incline all'aterosclerosi.Hanno scoperto che i globuli bianchi in eccesso sono prodotti come conseguenza dello stress accumulato all'interno delle arterie e la crescita potenziata della placca."Qui, (le cellule) rilasciano enzimi che ammorbidiscono il tessuto connettivo e portano alla rottura della placca", ha detto Nahrendorf."Questa è la tipica causa di infarto miocardico (attacco cardiaco) e ictus".Ovviamente i leucociti erano solo una faccia della medaglia, ha aggiunto — fattori quali il colesterolo alto e pressione arteriosa, le caratteristiche dei fumatori e fattori genetici contribuiscono anche ad attacchi di cuore e rischio di ictus."Lo stress potrebbe spingere queste oltre l'orlo", ha concluso il ricercatore.

Lecce, 27 giugno 2014           


Diete prive di glutine possono danneggiare la salute. Lo dice uno studio australiano

Meglio rivolgersi sempre ad uno specialista prima di decidere di modificare drasticamente la propria dieta.

Le diete senza glutine stanno diventando sempre più popolari, con prodotti a base di grano accusati di tutto, dal gonfiore alle autismo e depressione.Molte persone evitano inutilmente il pane, è stato affermato all'Australian Institute Food Science e Technology Conference a Melbourne dal professor Peter Gibson, direttore dell'istituto di gastroenterologia presso l'Alfred e Monash University.Più di un milione di australiani possono vedersi compromessa la loro salute attraverso l'adozione inutile di diete senza glutine a causa di una "pseudoscienza" e di luoghi comuni, è stato detto nella conferenza di Melbourne.Nonostante solo all'1 % degli australiani sia stata diagnosticata la "celiachia", più di uno su 10 adulti segue attualmente una dieta priva di glutine o evita i prodotti con frumento, ha sottolineato il medico.

Presentando la sua ricerca ha detto che coloro che evitano il glutine inutilmente stanno rischiando con la loro nutrizione, una serie di problemi di salute mentale, di mangiare troppo zucchero e si sottopongono ad oneri economici inutili.Mentre molte persone sono state in grado di superare il gonfiore e altri problemi intestinali, diminuendo il frumento, il professor Gibson ha detto che il vantaggio aveva più a che fare con la riduzione dei carboidrati rispetto al glutine, e procedendo ad una dieta completamente senza glutine è stato un errore per molte persone."Il glutine è stato accusato di molte cose e ci sono un sacco di persone che stanno sostenendo che il glutine è la causa di molte malattie - dalla sindrome dell'intestino irritabile, all'autismo e depressione", ha detto il dottor Gibson.

"E' tutto iniziato con alcuni, che evitavano il frumento perché si sentivano meglio senza di esso e poi credevano che era colpa del glutine e finivano completamente senza glutine. Poi altri documentandosi su internet e libri su come il glutine sia la causa di tutti questi problemi".In uno studio recente, Gibson e la sua equipe hanno scoperto che non vi è alcuna prova della connessione tra il glutine, quale causa dei sintomi nei pazienti che soffrono di problemi intestinali.Uno studio preliminare di coloro che dichiarano di soffrire di depressione a causa del glutine ha effettivamente scoperto che i partecipanti soffrivano sintomi più intensi quando la dieta era priva di glutine, spingendo il prof Gibson a intraprendere un processo di approfondimento.

Lo stesso medico ha sottolineato che esistono una miriade di autori e celebrità che hanno usato la "pseudoscienza" per collegare la ricerca scientifica fuori dal contesto e affermare non correttamente che il glutine è responsabile di una serie di condizioni.Ma mentre intere sezioni dei supermercati sono ora dedicate ai prodotti senza glutine, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" rileva che alla luce di tali ricerche che confutano alcuni nuovi falsi miti, è sempre necessario rivolgersi ad uno specialista per verificare l'opportunità di una riduzione del glutine e non procedere con un assurdo e rischioso "fai da te".

Lecce, 27 giugno 2014      


giovedì 26 giugno 2014

Progetto Salute - visite gratuite Solopaca (Bn) e Terzigno (Na)

"PROGETTO SALUTE" NEI COMUNI

DI SOLOPACA (BN) E TERZIGNO (NA)

A BORDO DEGLI HOSPITAL CAR VISITE GRATUITE IN PIAZZA

 

 

Prevenzione e diagnosi precoce direttamente sul territorio: gli "Hospital Car", in Piazza Municipio nel Comune di Solopaca, in provincia di Benevento, e in Piazza Troiano Caracciolo nel Comune di Terzigno, in provincia di Napoli.

 

A bordo dei camper ad alta tecnologia, medici specialisti e personale infermieristico saranno a disposizione gratuitamente per effettuare visite ed esami diagnostici.

 

A Solopaca, nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 giugno, dalle ore 9.00 alle ore 13.30, sarà possibile sottoporsi a visite dermatologiche ed endocrinologiche. Invece a Terzigno, nella giornata di sabato 28 giugno, dalle ore 9.00 alle ore 13.30, sarà possibile sottoporsi a ecografie epatiche. 

 

Le giornate di prevenzione per la diagnosi precoce, realizzate in collaborazione con le rispettive Amministrazioni comunali, fanno parte del programma previsto da "Progetto Salute", promosso dall'Associazione House Hospital onlus, dall'Associazione Uniti contro le malattie neoplastiche onlus (Umana), dall'Istituto di Chimica Biomolecolare – sezione di Sassari del Cnr, dall'Associazione Malati Endocrini Irpina (Ameir), che prevede la realizzazione di campagne e screening sanitari sul territorio campano per prevenire l'incidenza delle patologie ad alto impatto sociale e per fornire una comunicazione mirata alla promozione e alla tutela della salute.

"Tumori rari: c'e la rete, ma manca la visione d'insieme. Clinici e pazienti chiedono sostegno e scelte chiare alla politica e all'Aifa"

«L'approccio terapeutico e assistenziale ai tumori rari può diventare modello di approccio diffuso all'intera area oncologica, perché si basa sul concetto di medicina personalizzata e individualizzata» questo l'elemento chiave, espresso da Giovanni Martinelli, oncologo bolognese, durante il convegno "Tumori Rari. Fondamenti Scientifici ed Aspetti Legislativi. Dalla diagnosi alla rapidità di accesso alle cure" promosso dall'Associazione "G. Dossetti i Valori. Sviluppo e Tutela dei Diritti" Onlus svoltosi oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati.

Il workshop ha analizzato e messo in comune dati e approfondimenti clinici, regolatori e assistenziali sui tumori rari che sono innanzitutto malattie rare ma, in Italia, a differenza di quanto previsto in ambito Europeo, non sono inclusi nell'elenco delle malattie rare e ciò crea un disagio per i pazienti, che oltre ad essere economico è anche sanitario. Secondo gli esperti, infatti, questi tumori comprendono oltre 250 neoplasie e, sebbene la loro incidenza sia molto bassa, meno di 5 casi su 100.000 all'anno, presi nell'insieme rappresentano il 20% di tutte le neoplasie.

«Da un lato i pazienti non possono beneficiare delle agevolazioni proprie dei malati rari, dall'altro il Ssn garantisce solo in parte le prestazioni poiché non tutti i farmaci utilizzati per le terapie dei tumori rari sono prescrivibili e rimborsabili», ha sottolineato Felice Bombaci, presidente AIL Pazienti Leucemia Mieloide Cronica, durante il suo intervento, rimarcando come ad aggravare la situazione di chi è colpito da tumore raro vi è «la regionalizzazione del sistema sanitario che determina disparità di accesso ad una diagnosi rapida e ai trattamenti terapeutici».
«La bassa numerosità dei tumori rari – ha rimarcato Paolo Casali, Responsabile del trattamento sarcomi dell'adulto all'IRCCS, Istituto Nazionale dei Tumori – condiziona due aspetti: la difficoltà ad effettuare studi clinici e dunque a sviluppare nuove terapie, inclusi i nuovi farmaci, e l'ampiezza limitata del mercato, incluso quello dei farmaci.»

Nuovi farmaci che potrebbero rivoluzionare l'approccio a alcuni tipi di tumori rari quali la leucemia mieloide acuta (LAM), offrendo la possibilità di una terapia personalizzata, ha spiegato il prof. Giovanni Martinelli durante la seconda sessione della giornata dedicata ai tumori rari in oncoematologia; e proprio nell'ambito della LAM le esperienze di network diagnostico, raccontate da Fabrizio Pane, emato-oncologo dell'Università Federico II di Napoli, hanno mostrato il volto dell'eccellenza italiana, in grado di fare rete e offrire cure salvavita.

«I pazienti affetti da tumori rari, quasi sempre non riescono ad arrivare nei centri giusti e, di conseguenza, non ricevono le cure adatte perché manca loro un punto di riferimento cui rivolgersi» è quello che hanno ribadito le associazioni di pazienti che hanno preso la parola durante i lavori della mattinata. Per questo sono fondamentali le reti oncologiche, che «stanno affrontando in maniera variegata la realizzazione di specifici percorsi assistenziali, la continuità di cura e l'uniformità dell'assistenza sul territorio –  ha detto Cristina Oliani di CIPOMO, Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri. Ma «L'obiettivo di garantire qualità terapeutica e nel contempo assicurare terapie appropriate limitando la migrazione sanitaria, potrà essere realizzato solo con risorse adeguate e un importante cambiamento culturale».

Cambiamento che passa anche per la modifica del titolo V della Costituzione che «allo stato attuale impedisce l'equo accesso alle cure» conclude Claudio Giustozzi, Segretario Nazionale dell'Associazione G. Dossetti.


Hanno preso parte al convegno, tra gli altri, Filippo Drago Professore Ordinario di Farmacologia, all'Università di Catania; Anna Costato presidente dell'Associazione italiana Gist; Paolo Vigneri, dell'Università Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e Giovannella Palmieri, oncologa dell'Università Federico II di Napoli.

La crisi ci allunga la vita!

CRISI: COLDIRETTI,  ALLUNGA DI UN ANNO LA VITA, VIZI ADDIO


Negli anni della crisi è aumentata la vita media degli italiani di oltre un anno e due mesi per gli uomini e di piu' di otto mesi per le donne. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti per verificare gli effetti della crisi sul benessere degli italiani in base ai dati Istat. Nel 2013 si è raggiunto un nuovo record per gli italiani che hanno una speranza di vita alla nascita di 79,8 anni se sono uomini e di 84,6 anni per le donne, tra i valori piu' elevati a livello internazionale. Oltre al contributo della scienza - sottolinea la Coldiretti - tra i fattori che incidono di piu' sulla durata della vita ci sono i comportamenti individuali come quelli legati all'alimentazione, all'attività fisica e ai vizi che molti italiani sono stati costretti a limitare per effetto delle difficoltà economiche.

Al contrario negli anni della crisi - continua la Coldiretti - è cresciuta l'attenzione alla qualità dell'alimentazione con la spesa green che vola e raggiunge un fatturato record di quasi 20 miliardi nel 2013, in aumento del 65 per cento rispetto all'inizio della crisi nel 2007, con sempre piu' italiani che mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero, cibi biologici che non sono trattati con la chimica e  specialità a denominazione di origine che rispettano rigidi disciplinari di produzione. Quindici milioni di italiani nel 2013 hanno fatto la spesa dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica con un aumento del 25 per cento rispetto all'anno precedente e un fatturato complessivo della spesa a chilometri zero stimato in 3 miliardi di euro, che garantisce stagionalità e freschezza dell'offerta.

Positivo è anche bilancio per gli acquisti di alimenti biologici con un fatturato che sale  a 3,1 miliardi con un aumento dell'8,8 per cento dei consumi nel corso del 2013 durante il quale ben il 45 per cento di italiani hanno messo cibi biologici nel carrello regolarmente o qualche volta secondo l'indagine Coldiretti/Ixe'. A fare però la parte del leone negli acquisti green degli italiani è sono però senza dubbio i prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp)  tutelati dall'Unione Europea sulla base di uno specifico disciplinare di produzione che garantisce il legame territoriale e la sicurezza alimentare.

L'Italia ha la leadership europea con 262 Dop/Igp riconosciuti che generano un fatturato vicino ai 13 miliardi di euro e riguardano specialità di nicchia, ma anche di largo consumo come - conclude la Coldiretti - i prosciutti di Parma e San Daniele e i formaggi Parmigiano Reggiano e  Grana Padano che finiscono nel carrello di quasi la totalità degli italiani.

Al via oggi "Diventa amico del Meyer" campagna per la ricerca scientifica pediatrica


"Diventa amico del Meyer": un  SMS solidale al 45507 per sostenere
la ricerca scientifica in ambito pediatrico della Fondazione Meyer

Dal 26 giugno al 13 luglio campagna di raccolta fondi con SMS solidale al 45507
a sostegno dei  giovani ricercatori dell'ospedale pediatrico di Firenze

Firenze - Un progetto pressoché unico in Italia, che ha permesso nell'arco di quattro anni di promuovere la ricerca scientifica in ambito pediatrico investendo in ben 20 giovani dell'Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze. Parliamo dell'innovativo progetto "Giovani Ricercatori" della Fondazione Meyer fulcro della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi "Diventa amico del Meyer" che la Fondazione Meyer lancia dal 26 al  13 luglio.

Con un SMS solidale al 45507 sarà infatti possibile contribuire a far crescere la ricerca scientifica in tutte le discipline pediatriche, puntando sulle giovani promesse dell'AOU Meyer selezionate per merito dal Comitato Scientifico Internazionale, organismo indipendente composto da scienziati di fama mondiale. Il progetto "Giovani Ricercatori", giunto ora alla seconda edizione, consente ai ricercatori di svolgere soggiorni di formazione e approfondimento nei migliori centri di ricerca internazionali afferenti alle loro discipline, portando a compimento lo studio clinico o di laboratorio per i quali sono stati selezionati. Un progetto che non ha precedenti nel nostro Paese e che, come dimostrano i risultati, ha permesso il rapido trasferimento della ricerca svolta alla pratica clinica, con beneficio immediato per i piccoli pazienti.

L'SMS solidale al 45507 permetterà a tutti i cittadini di investire nei giovani ricercatori per farne crescere gli studi scientifici nel segno della qualità, consentendo all'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer di dotarsi delle migliori armi per combattere le tante malattie complesse e rare che colpiscono i bambini.  Grazie ai fondi raccolti altri giovani potranno aggiungersi ai venti già presenti nel progetto "Giovani Ricercatori", restituendo all'Italia l'esperienza medica, assistenziale, metodologica e organizzativa appresa nei migliori Centri internazionali. "Diventa amico del Meyer" per favorire la ricerca scientifica in ambito pediatrico.
Per questa iniziativa Fondazione Meyer può contare sul sostegno di molti amici del mondo dello sport e delle spettacolo: Cesare Prandelli, Martina Stella, Chiara Francini, Luca Calvani, Ringo, Juri Chechi, Marco Masini.


SALUTE: COLDIRETTI, BENE NAS SU POMODORO, +103% FRODI IN CONSERVE

Dall'inizio della crisi sono piu' che raddoppiate le frodi nel settore delle conserve alimentari con un incremento record del 103 per cento del valore delle confezioni sequestrate perché adulterate, contraffatte o falsificate. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013 in riferimento alla positiva operazione dei Finanzieri che hanno sequestrato circa 300 mila confezioni di passata di pomodoro, in vetro e barattoli, per un totale di 215 tonnellate a Cassano allo Jonio a seguito di controlli sulla sicurezza alimentare che hanno messo in luce "gravi carenze igienico-sanitarie" e "mancanza di tracciabilita' del prodotto.

Nel solo 2013 – sottolinea la Coldiretti - sono stati sequestrati dai Nas nel 2013 conserve vegetali per un valore di 12,4 milioni con 27 segnalate all'autorità giudiziaria e 165 all'autorità amministrativa. "Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell'ordine confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda spesso sull'inganno di quanti per le difficoltà economiche sono costretti a risparmiare sul cibo", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all'immagine del prodotto agroalimentare italiano. Le conserve di pomodoro sono il condimento preferito dagli italiani e sono diventate nel tempo il simbolo del Made in Italy alimentare in Italia e all'estero e per questo è ancora più importante difendere i primati qualitativi con l'Italia che - conclude la Coldiretti - si classifica come secondo produttore al mondo di pomodori industriali dopo gli Usa  con una produzione di 4 milioni di tonnellate.

Salute e benessere. Mangiare broccoli al vapore tutti i giorni aiuta gli asmatici a respirare normalmente

Lo dice uno studio australiano

C'è un nuovo superalimento. E ce l'abbiamo sulle tavole con l'arrivo dell'autunno, ma che dopo aver appreso il contenuto di uno studio, cercheremo di procacciarcela anche in tutte le stagioni. Si tratta del broccolo, che secondo alcuni scienziati australiani ha notevoli capacità di superare l'asma. Gli studiosi dell'Università di Melbourne hanno scoperto che il prodotto della terra in questione può significativamente aiutare gli asmatici a respirare normalmente. Lo studio, ha rivelato che mangiando o assumendo due tazze al vapore al giorno di verdure verdi consente agli asmatici a respirare normalmente e prevenire un peggioramento delle condizioni, potenzialmente fornendo un trattamento alternativo per coloro che non rispondono alle cure dei farmaci esistenti.

I risultati delle analisi di laboratorio hanno rilevato che mangiare verdure della famiglia delle crocifere che comprende anche cavoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori - potrebbe anche invertire i danni ai polmoni. La ricerca, guidata dal ricercatore Nadia Mazarakis e dal supervisore dottor Tom Karagiannis, ha rivelato che una dose giornaliera pari all'equivalente di due tazze di broccoli stimola i geni anti-infiammatori e potrebbe modificare la formazione delle vie aeree. Il professor Karagiannis, ha detto inequivocabilmente: "I blocchi meccanici delle vie respiratorie sono state invertiti quasi completamente"."Le persone con asma che hanno iperreattività bronchiale a diversi stimoli e ostruzione bronchiale, hanno una reversibilità per effetto del trattamento". I primi risultati dello studio, che è ancora agli inizi, saranno presentati in occasione dell' Undergraduate Research Conference sulla sicurezza alimentare a Shanghai il mese prossimo.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che si occupa anche di tutela della salute, la ricerca in questione ci offre l'opportunità di un'importante soluzione naturale per abbassare questo tipo di rischi. Inoltre ricordiamo che il broccolo lo troviamo in tutti i supermercati, mercati e negozi di ortofrutta: non costa molto e ha il vantaggio di essere semplice da preparare anche piuttosto veloce. Ogni 100 grammi ha solo 27 calorie e quindi è anche un ottimo alleato per la dieta, si cucina in genere a vapore, ma proprio sulla preparazione c'è chi storce il naso: il broccolo, durante la cottura emanerebbe molto odore, difficile, poi da far andare via. Questo è vero ma si può rimediare: basta spremere un mezzo limone nell'acqua di cottura dei broccoli e non avrete più questo problema. Inoltre le proprietà di quest'ortaggio sono numerose: ricco di sali minerali, di vitamina C, B1 e B2, il broccolo è un potente antiossidante ed è emolliente e depurativo. Aiuta a rafforzare le difese immunitarie e in pochi sanno che il broccolo contiene naturalmente il sulforafano,una sostanza che previene il formarsi di cellule cancerogene ed è anche un forte inibitore della riproduzione di queste cellule e della massa neoplastica.

Lecce, 26 giugno 2014     


mercoledì 25 giugno 2014

Da Lignano a Molfetta in pedalò per beneficenza a favore dei malati terminali

Protagonisti due friulani che usano le proprie vacanze per raccogliere fondi per i malati terminali.

Il prossimo 27 luglio, Alessio Rossetto e Antonio Guarnieri partiranno da Lignano Sabbiadoro (Udine) alla volta di Molfetta (Bari) a bordo di un catamarano a propulsione umana. 

Obiettivo: offrire sostegno a malati gravi e alle loro famiglie. Anche dieci ore di pedalata al giorno, pernottamento sulla spiaggia e ripartenza all'alba. Circa 850 km con arrivo previsto l'11 agosto.



UDINE, 25 GIUGNO 2014 - Percorrere le coste dell'Adriatico in pedalò per raccogliere fondi destinati all'accoglienza dei malati terminali e delle loro famiglie. È l'obiettivo dei due friulani Alessio Rossetto e Antonio Guarnieri, - rispettivamente classe 1976 e 1971, agente di commercio il primo, addestratore cinofilo e agente pubblicitario il secondo - che utilizzeranno le proprie vacanze per una sfida benefica unica nel suo genere.

"L'Italia in pedalò – Cycling Adriatic Sea 2014" – questo il nome dell'impresa – partirà dalla spiaggia di Lignano Sabbiadoro il prossimo 27 luglio con l'obiettivo di raggiungere Molfetta, tappa dopo tappa lungo la costa adriatica, a bordo di un catamarano a propulsione umana. L'arrivo previsto è per l'11 agosto, dopo circa 850 km, pedalando 10 ore al giorno e senza troppe comodità: si dorme in spiaggia accanto al pedalò, arrangiandosi con un fornellino da campeggio e ripartendo all'alba del giorno dopo.



Un'impresa unica in Italia con queste caratteristiche, che quest'anno può contare sull'importante sostegno di Breda Smile, la "divisione benefica" della Breda di Sequals, leader nel settore dei portoni garage. L'azienda, guidata dalla famiglia omonima, ha subito creduto nell'impresa di Alessio e Antonio, e ha acquistato un catamarano "professionale" che permetterà loro di affrontare meglio le incertezze tecniche e meteorologiche che hanno condizionato le edizioni precedenti.



La fama precede i "matti del pedalò" e sono tanti gli amici che già li stanno aspettando lungo la costa adriatica. L'obiettivo benefico però resta al centro di questa sfida: Alessio e Antonio vogliono aiutare l'associazione Il Gabbiano Amici dell'Hospice di San Vito al Tagliamento (Pordenone), onlus che accoglie e assiste le persone giunte a uno stadio di malattia terminale e i loro familiari, offrendo loro aiuto e conforto per affrontare questo difficile percorso. Il denaro raccolto quest'anno sarà destinato all'acquisto di pompe di infusione per la terapia del dolore. Si può donare anche su www.bredasmile.com

Tutta l'impresa di Antonio e Alessio sarà raccontata via Facebook e Twitter alla voce Italiainpedalo

Dal 1 luglio in libreria STAMINA di D. Lenzi e P. B. Manca - Prima presentazione 1/07 h18:30 Fandango con Orfini, Landò e Cattaneo


DAL 1 LUGLIO IN LIBRERIA

Stamina. Una storia italiana di Donata Lenzi e Paola Benedetta Manca


Più di cinquecento ordinanze della magistratura civile, indagini penali in corso, i Tar, comitati insediati e poi cancellati, sperimentazioni mai partite, leggi che decidono cure, leggi inapplicate, centinaia di ore di trasmissioni televisive. Il papa, il presidente della Repubblica, tre mini­stri, il Nas, l'Aifa, il Senato, la Camera, Le Iene, Adriano Celentano, la Lollobrigida. E poi l'Europa, la Svizzera, l'Ucraina, Capoverde, Israele. Gli scienziati contro (molti), quelli pro (pochi). Tutti ruotano intorno a un metodo di cura, il cosiddetto "metodo Stamina", che non si sa cosa sia ma accende molte speranze e molti interessi, e la cui fortuna si deve all'abilità del promotore, il professore di psicologia Davide Vannoni, ca­pace di sfruttare al meglio falle e debolezze del Sistema sanitario. Più forte di tutto, la forza della disperazione dei malati e delle loro famiglie che hanno deciso, contro tutti e tutto, di credere. Questa è la storia del metodo Stamina ricostruita da Donata Lenzi, deputata e componente della Commissione affari sociali, e da Paola Benedetta Manca, giorna­lista. Una storia dove le responsabilità sono molte ma tutti hanno una scusa per non assumersele e dove non si arriva mai alla fine. Una storia molto italiana.

 

 

Martedì 1 luglio alle ore 18:30 presso la libreria Fandango Incontro a Roma (via dei Prefetti 22), si terrà la prima presentazione del libro. Insieme alle due autrici interverranno il presidente del Pd, Matteo Orfini, il direttore de L'Unità Luca Landò, e il direttore di Le Scienze Marco Cattaneo.

 

***

 

Donata Lenzi è deputata in questa XVII legislatura, membro della XII Commissio­ne affari sociali della Camera dei deputati e capogruppo del Pd in Commissione, è anche membro della Giunta del regolamento della Camera. Ha iniziato a occuparsi di politica a trentasette anni sulla spinta referendaria, è stata assessore provinciale e consigliere comunale a Bologna.

Paola Benedetta Manca, di origine sarda, è giornalista del quotidiano l'Unità dal 2010. Scrive anche per Il Fatto Quotidiano, Il Resto del Carlino e Lettera 43. Ha lavorato anche per IlSole24Ore e per l'edizione bolognese del Corriere della Sera. Ha partecipato alla realizzazione dei libri: Uomini che amano le donne e Anna Ma­ria Cancellieri: l'esperienza Bologna. Ha studiato Scienze politiche all'Università di Bologna

 


Donata Lenzi, Paola Benedetta Manca

Stamina. Una storia italiana
Editori Internazionali Riuniti
pp. 298
€ 17,50

martedì 24 giugno 2014

STAMINA: dichiarazione del Ministro Beatrice Lorenzin

"Rimangono valide le mie dichiarazioni fatte nella relazione al Senato dove ribadisco che da parte della magistratura ci sono decisioni in contraddizione tra di loro una con l'altra, che la volontà del legislatore non era questa ma un intervento, caritatevole, nei confronti di chi aveva già cominciato le infusioni, prendendo atto che non ci si trova di feto e a cure compassionevoli poiché il metodo non è brevettato ne' ha avuto alcuna sperimentazione. Se dovessimo dar retta al buon senso attenderemmo prima che si creino situazioni difficili le decisioni del Comitato scientifico lasciando alla scienza e non alla magistratura l'ultima parola su questo caso".

 

Questo è quanto dichiarato dal Ministro Beatrice Lorenzin ad alcuni giornalisti a margine della riunione sul Patto per la Salute .

FRUTTA E VERDURA GIALLO-ARANCIO: UN CONCENTRATO DI BENESSERE PER L’ESTATE


Albicocche, meloni, limoni, pesche, carote, peperoni: la campagna di UNAPROA "Nutritevi dei colori della vita" suggerisce di mangiarne in quantità per affrontare i mesi più caldi dell'anno con il pieno di energia


Il giallo-arancio è il colore dell'estate, e non solo perché evoca il sole e le vacanze più tipiche di questa stagione. Nel periodo più caldo dell'anno la Natura - quasi a venirci in soccorso -  offre una ricca e gustosa varietà di frutta e verdura di questo colore, valida alleata per affrontare la calura e i raggi solari del periodo. Albicocche, meloni, limoni, pesche, carote e peperoni  arrivano a maturazione  proprio nei mesi estivi, donando alle nostre tavole – che siano in città, in montagna o sulla spiaggia – gusto, nutrimento e il loro tocco inconfondibile di colore.
Non sono solo la colorazione e la stagionalità ad accomunare questi prodotti della terra, che condividono anche importanti proprietà e sostanze nutritive, tali da renderli particolarmente adatti alla stagione estiva. Le passa in rassegna la campagna di informazione, promossa da UNAPROA e cofinanziata da Unione Europea e Stato Italiano, "Nutritevi dei colori della vita" (www.nutritevideicoloridellavita.it), che spiega  come la colorazione giallo-arancio di frutta e verdura sia dovuta alle elevate quantità di betacarotene.
Tale sostanza appartiene alla famiglia dei carotenoidi e viene convertita  dal nostro organismo in vitamina A, fondamentale per numerose funzioni corporee. La vitamina A, infatti, contribuisce al normale metabolismo del Ferro e al mantenimento della pelle, della capacità visiva e della funzione del sistema immunitario nella normalità. In generale il beta-carotene è un potente antiossidante che viene assorbito con i grassi e, se assunto con gli alimenti, non procura sovradosaggio, come può invece verificarsi nel caso di un eccessivo uso di integratori. L'alto contenuto di carotenoidi e di acqua è particolarmente indicato nei mesi estivi, in quanto fondamentale per la cura del tessuto epiteliale e per combattere l'ossidazione della pelle.
È proprio perché si usufruisca, stagione per stagione, di tutte le proprietà benefiche di frutta e verdura che la campagna di UNAPROA "Nutritevi dei colori della vita" suggerisce di consumare ogni giorno almeno cinque porzioni di ortofrutta di colore diverso.

Nuove Piramidi della Dieta Med-Italiana dai giovani

Un incitamento dal basso a fare più sport e più attività fisica

Le Piramidi "giovani" della Dieta Med-Italiana

un altro frutto dei 3 anni di lavoro degli studenti

Una piramide per l'alimentazione e una (inversa) per lo sport e l'attività fisica 

Pietanze (e non famiglie di alimenti) rapportate al consumo di calorie

 

 

In questi giorni sono alle prese con gli Esami di Stato

e hanno voluto chiudere così questo primo ciclo di tre anni,

con un piccolo contributo personale

 

Lecce – Tre anni di studi, di impegni e di piccole e grandi azioni effettuate da 21 studenti delle superiori in nome della "Dieta Med-Italiana" (il loro brand) e in tema di promozione del regime alimentare e dello stile di vita più sano del mondo. Tre anni scolastici in cui hanno inventato la "tripla A" di agricoltura, alimentazione, ambiente, tre anni ricchi di emozioni e di esperienze, che li hanno visti impegnati nel diffondere sani principi alimentari e comportamentali ai giovani loro coetanei, attraverso l'organizzazione di Festival, seminari di approfondimento e degustazioni, attraverso la realizzazione e diffusione di siti web, blog, pagine, gruppi ed eventi su Facebook, persino attraverso una grande comunicazione internazionale che ha fatto leva sull'impegno salutistico della First Lady americana Michelle Obama (a cui hanno donato un ulivo di 1400 anni) e sulla nascita del Royal Baby (in onore del quale hanno piantato tre giovani alberi).

 

Proprio in questi giorni i 21 studenti dell'Istituto "Galilei - Costa" di Lecce sono alle prese con gli Esami di Stato e hanno pensato bene di chiudere in bellezza questa prima fase introducendo e presentando per la prima volta una loro personale "invenzione": le Piramidi giovani della Dieta Med-Italiana. A differenza delle piramidi oggi presenti, queste viaggiano in coppia, una per l'alimentazione e una (inversa) per lo sport e l'attività fisica (se per "dieta" si intende davvero stile di vita, non si può parlare solo di cibo e prescindere dal movimento), hanno sette fasce graduate, dalla verde alla rossa, registrano calorie assunte e calorie consumate, riportano cibi e pietanze e non famiglie di alimenti (cereali, legumi, etc.) e, soprattutto, sono concepite principalmente per i giovani.

 

Sul sito ufficiale delle Piramidi (www.dietameditaliana.it) si legge:

«Lavorando da tre anni sulla promozione della Dieta Mediterranea Italiana, siamo giunti alle seguenti considerazioni:

  • Se è vero che per "dieta" si deve intendere "stile di vita", allora secondo noi non ha senso che ci sia una sola piramide, ossia quella legata all'alimentazione, ma questa deve necessariamente essere accompagnata da una seconda piramide, relativa al movimento e all'attività fisica svolta. Come dire, posso anche mangiare pasti più calorici più volte alla settimana se però faccio degli allenamenti sportivi di continuo;
  • Le piramidi legate all'attività fisica attualmente in uso e diffuse in internet hanno tutte una base larga e riportano in basso le attività da svolgere tutti i giorni (camminare, salire le scale, ...) e in punta quelle da svolgere molto raramente (sedersi in poltrona, usare computer e telefonini): un assurdo per noi giovani!;
  • La piramide alimentare "classica" e anche tutte le sue modificazioni recenti riportano sulla scala gli alimenti "grezzi" (cereali, uova, carne, etc.) e per noi giovani è difficile capire dove sta, ad esempio, la "carbonara";
  • Non è facile convincere i giovani a cambiare radicalmente il loro stile alimentare (spesso errato), mentre forse abbiamo qualche chance nell'incitarli a muoversi di più, a fare più attività fisica e a praticare più sport (magari anche in forma agonistica).

Abbiamo pertanto sentito la necessità di introdurre qualcosa che fosse più vicino alla nostra realtà, più chiara da comprendere e, probabilmente, più efficace nel comunicare e più efficiente nel consigliare ai giovani quello che è il comportamento (alimentare e non) più opportuno da adottare. Le nostre piramidi non intendono assolutamente sostituire né la "classica" piramide, quella che si rifà alle considerazioni di Ancel Keys, nè tutte le altre "modificate" e aggiornate negli ultimi anni da autorevoli centri di ricerca (INRAN, CIHEAM-IAMB, etc), al contrario intendono semplicemente aggiungere una visione diversa, una visione dal basso.»

 

Subito dopo, sempre sul sito, vi è la presentazione dettagliata delle due piramidi. Da un lato le sette fasce che compongono e differenziano i cibi dei giovani, dai meno calorici ai più "pesanti", non mancano certo crepes, piadine, pizze e kebab. Azzeccata e simpaticissima la scelta di inserire piatti tipicamente salentini come la friseddhra, i ciceri e tria, il rustico, il calzone, ed i dolci come il pasticciotto, il vincottino, il Pansorriso e il Pangioia (il nome di questi ultimi due sono stati concepiti dai ragazzi stessi). Dall'altro, la piramide dell'attività fisica, dove nella zona "verde" vi sono le attività più consumanti, più consigliate, e nella "rossa" quelle che consumano pochissime calorie.

 

Oltre ad un grande "in bocca al lupo" per gli esami, vogliamo augurare a questi giovani anche un brillante futuro? Magari nell'agroalimentare e magari nella loro stessa terra.

 

Alcuni collegamenti utili:

Le Piramidi "giovani" della Dieta Med-Italiana: www.dietameditaliana.it/piramidi

Il Festival: www.dietameditaliana.it/festival/home.html

L'ulivo di Michelle Obama: www.dietameditaliana.it/festival/michelleobama.html

 

 

     

Pro_Salento • Dieta Med-Italiana

Un'Italia da tripla A: agricoltura, alimentazione, ambiente

Lecce - P.tta De Sanctis - Tel. 368.7869686


OPERAZIONE MARE NOSTRUM: IN 3 GIORNI EFFETTUATI DAI MEDICI DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONTROLLI SU 300 MIGRANTI


 Ministero della Salute


A tre giorni dall'avvio delle attività previste dall'Accordo tra Ministero della Salute e Marina Militare che prevede la presenza di medici del Ministero a bordo delle navi impegnate nell'operazione Mare Nostrum per effettuare controlli sanitari sugli immigrati prima che arrivino nei porti italiani, utilizzando il lasso di tempo che intercorre tra il recupero e l'arrivo in porto, sono già stati sottoposti a vigilanza sanitaria 300 migranti.

L'operazione che vede al momento coinvolti su base volontaria complessivamente 20 medici del Ministero è iniziata sabato 21 giugno con l'imbarco nel porto di Augusta  di due medici del Ministero della Salute rispettivamente sulla Nave rifornitrice di Squadra e Sede di Comando ETNA e sulla Nave Trasporto Anfibio SAN GIORGIO.

Il 22 giugno i due medici hanno effettuato le operazioni di vigilanza sanitaria su circa trecento migranti giunti ad Augusta a bordo del Pattugliatore della Guardia Costiera "Ubaldo Diciotti" che era totalmente  sprovvisto a bordo di personale medico ed infermieristico.

Nel pomeriggio dello stesso giorno la nave Etna è salpata per navigazione mediterranea e ancora al momento risulta in navigazione,  mentre la nave San Giorgio rimarrà nel porto di Augusta fino a giovedì 26 giugno. Il medico imbarcato sulla stessa nave è a disposizione dell'USMAF (Ufficio di Sanita' Marittima, Aerea e di Frontiera) di Catania per qualsiasi esigenza di servizio in relazione all'emergenza migranti.

Il terzo medico pronto all'imbarco giungerà questa sera nel porto di Augusta per imbarcare sulla Fregata Grecale, che partirà dallo stesso porto domani mattina 25 giugno.

Con questa operazione il Ministero ha inteso rispondere in maniera efficace all'incremento numerico delle persone da controllare e prosegue nell'azione di rafforzamento del dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori. 

E' la prima volta che gli Uffici di Sanita' Marittima, Aerea e di Frontiera del Ministero della Salute hanno una proiezione in mare.

 


La campagna VIVA 2014 di Forlì sulle auto da corsa di Formula 3000

Grazie al contributo di Daniele Versari di Estados Cafè le auto del team Euronova esibiranno il logo della campagna VIVA 2014 per la sensibilizzazione sul massaggio cardiopolmonare, patrocinata dall'Ausl Romagna, in tutti i circuiti automobilistici internazionali dagli Usa al Qatar Dopo la realizzazione a Forlì del video sulla campagna nazionale VIVA 2014, prosegue la collaborazione della task force forlivese, coordinata dal dottor Francesco Landi e composta da medici e infermieri del Dipartimento di Emergenza (Rianimazione, Pronto Soccorso, Medicina d’Urgenza, 118, Cardiologia) con Daniele Versari di Estados Cafè. Questa volta il logo della Campagna VIVA di sensibilizzazione per la rianimazione cardiopolmonare, patrocinata dall'Ausl Romagna, “correrà ad altissima velocità” sulle auto da corsa della Formula 3000. “A partire da domenica prossima – spiega Daniele Versari – le auto di Formula 3000 del team Euronova, diretto da Vincenzo Sospiri, ex pilota di Formula 1, correranno con il logo di VIVA 2014 in tutte le gare disputate nei circuiti internazionali, dall’Europa agli USA e al Qatar. Non ho avuto alcuna difficoltà a coinvolgere il campione Sospiri e il suo team a sostenere l’iniziativa di sensibilizzazione, hanno condiviso subito l’entusiasmo degli operatori e l’importanza della formazione ‘ all’intervento nell’emergenza’. Una bella collaborazione che varcherà i confini del territorio italiano”. La prima gara si svolgerà domenica 29 giugno sul famoso circuito automobilistico di Imola. “Grazie a questa partnership con il team Euronova – prosegue il dottor Landi – anche il team e il Centro Sportivo del Circuito automobilistico di Imola che ospiterà la gara di domenica sosteranno la campagna VIVA, dando visibilità all’iniziativa. Ovviamente ringrazio tantissimo, a nome di tutto il team forlivese di volontari e del coordinamento nazionale che coordino, sia il dottor Versari che il team Euronova e il Circuito imolese. Ci hanno dato una bellissima opportunità per continuare nell’opera di formazione e sensibilizzazione. Ne approfitto per ricordare che a Forlì, ogni anno, 50-60 persone in media vengono colpite da arresto cardiaco. La Campagna VIVA 2014 si svolgerà dal 13 al 19 ottobre e si concentrerà sulla sensibilizzazione al massaggio cardiaco, in particolare in scuole e ambienti sportivi” Tiziana Rambelli

lunedì 23 giugno 2014

Gennaro Pezone, paziente obeso: “Sono riuscito a fare la TAC solo alla San Michele di Maddaloni"


Casa di Cura "San Michele" Maddaloni (CE)
Struttura Ospedaliera
Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale

 










"Se non mi potete curare, datemi una dolce morte": è la tremenda richiesta che Gennaro Pezone è arrivato a fare in un momento di totale sconforto nel corso del suo lungo peregrinare per strutture sanitarie anche all'estero, a causa della sua ingente mole, circa 200 kg. Lunedì 23 giugno, però, è riuscito a fare finalmente la TAC presso la Casa di Cura "San Michele" di Maddaloni (CE), e ora è raggiante sia perché l'esito è stato favorevole, sia perché la Clinica è "a due passi" da casa sua, visto che abita a Salerno.

"Avrei dovuto sborsare 12.000 euro per andare a fare la TAC ad Aosta – ci spiega - e avrei dovuto prima mandare l'impegnativa e poi l'ufficio prenotazioni mi avrebbe contattato... una procedura lunghissima... sono andato alla Clinica San Michele, dove sono stato trattato da essere umano... e ho pagato solo il ticket, 5 euro. Ringrazio perciò tutto il personale per la gentilezza e cortesia e il dr. Antonio Molisso per la professionalità. Non mi sono sentito un cliente, come spesso mi accade, ma un paziente, sono stato accolto". 
 

Gennaro Pezone, 63 anni, ex-funzionario della giunta regionale della Campania, sposato, con tre figli, ha raccontato di aver fatto più di mille telefonate nel corso di un mese per poter fare la TAC, "ma gli apparecchi non erano tarati sulla mia larghezza; ho interessato il Ministero della Salute, il Prefetto, la Regione, il Comune; l'unico apparecchio ad Aosta mi comportava spese ingenti e viaggi aerei che non posso affrontare. 'Googlando' ho trovato la Clinica San Michele, che ha una Tac capace di ospitare un paziente fino a 225kg. E ho cominciato a vedere la luce..."



INFO: Casa di Cura "San Michele"  
via Montella 16 - MADDALONI (CE) 81024

tel 0823.208111 0823.208520 0823.208700 - fax 0823.402474 
email info@clinicasanmichele.com | clinicasanmichele@virgilio.it – siti http://www.clinicasanmichele.com | http://www.clinicasanmichelesrl.com
facebook: Clinica San Michele srl

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