Il principio e' semplice perche' si tratta di sollecitare il muscolo o la parte interessata con scariche elettriche a bassa intensita': il muscolo "lavora" e si tonifica. Potrebbe essere la soluzione per tutti coloro che desiderano migliorare le proprie qualita' estetiche senza faticare. Potrebbe essere ma e' bene chiarire alcuni... particolari. L'elettrostimolazione e' sostanzialmente una tecnica riabilitativa, serve cioe' a tonificare muscoli costretti alla inattivita' da eventi traumatici, none' quindi sostitutiva della normale attivita' sportiva.
E' controindicata per alcuni categorie di soggetti a rischio come i cardiopatici, i portatori di Pacemaker e protesi, le donne in gravidanza e gli epilettici. L'elettrostimolazione stimola determinati muscoli ma non i loro antagonisti e quindi diminuisce la loro capacita' di coordinazione. Quando si svolge una attivita' sportiva, anche moderata, si aumentano complessivamente determinate funzioni, oltre quella propriamente muscolare, tutto cio' da' la possibilita' di sopportare uno sforzo fisico in modo armonico perche' ciascun apparato (muscolare, scheletrico, circolatorio, respiratorio) e' allenato. Cio' non avviene stando sdraiati sul letto con l'elettrostimolatore e il rischio e' la facile affaticabilita', l'alterazione del metabolismo basale e delle costanti fisiologiche interne (omeostasi). A questo si possono aggiungere effetti psicologici quali lo sviluppo di atteggiamenti passivi.
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
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