E’ quanto emerge da una ricerca
condotta da Insight Engineers con il contributo di Allergan Neurosciences and
Urology in UK, Germania, Italia e Spagna su oltre 600 persone di età compresa
tra i 20 e i 60 anni, con diagnosi di cefalea.
I dati sono stati resi noti in
occasione del 4° European Headache and Migraine Trust International Congress
(EHMTIC) - Copenaghen 18-21 settembre
2014.
Milano, 26
settembre 2014 – Per chi soffre di emicrania, episodica o cronica, avere mal di testa
significa provare un dolore così intenso che stravolge la vita quotidiana.
Questo sostiene il 90% delle persone intervistate nel
corso della ricerca supportata dall’Allergan, che ha coinvolto in totale circa
617 pazienti tra UK, Germania, Italia e Spagna, di cui circa il 52% con
emicrania cronica e circa il 48% con altre tipologie di emicarania. L’obiettivo
della ricerca era quello di verificare l’impatto reale dell’emicrania cronica sulla
vita quotidiana.
Dai risultati ottenuti è emerso che oltre la metà
degli intervistati con emicrania cronica sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa
per diminuire la frequenza (56%) e
l’intensità (57%) degli attacchi, ma il 29% ritiene che non ci sia nulla che si
possa fare. Nonostante ciò, un terzo degli intervistati con emicrania cronica
non ha mai ricevuto una diagnosi e il 50% non segue alcuna terapia.
L’impatto
dell’emicrania cronica sulla qualità di vita
Per quanto riguarda la vita professionale, il 69% degli intervistati con emicrania cronica ha
difficoltà in ambito lavorativo, con dati riguardanti i pazienti di Germania
e Italia, rispettivamente dell’82% e del
72%. Il 39% dei pazienti con
emicrania cronica riporta di avere difficoltà nel mantenere un lavoro stabile e
circa uno su quattro (24%) sostiene di
aver perso un lavoro in passato a causa della patologia.
Anche la vita
di relazione è difficile per chi soffre di emicrania cronica: il 55% dei
pazienti italiani intervistati (contro una media del 46% a livello europeo)
spesso rinuncia al sesso a causa dell’emicrania, e per il 56% degli
intervistati italiani (contro una media europea del 48%) il mal di testa è causa di discussioni con il partner. Il
39% lo ritiene motivo di tensione (39%
valore medio europeo) che può diventare addirittura causa di rottura con il partner (14% dei pazienti italiani).
Anche trascorrere un’intera serata con amici rappresenta
motivo di tensione per chi soffre di emicrania cronica: lo afferma il 73% degli Italiani (70% media
europea) con un picco tra i pazienti tedeschi con emicrania cronica (78%). Spesso
il numero degli amici diminuisce (25%
media europea) e si rinuncia a fare programmi
a medio-lungo termine (42% media europea).
A livello di
percezione, gli intervistati si descrivono con aggettivi che sottolineano il
livello di negatività che l’emicrania episodica e l’emicrania cronica inducono:
si va da “Mi sento esausto”( 60% degli
intervistati, 65% con EC, 55% altre cefalee), a “limitato” (51%, 46% con EC,
56% altre cefalee), a “stressato” (43%), fino a “frustrato” (40%), e “depresso”
(36%) [le 5 risposte spontanee rilevate dalla ricerca].
Emicrania
cronica sì o no?
La comunità scientifica definisce l’emicrania cronica in
caso di mal di testa che si presenta per almeno 15 giorni al mese, dei quali
almeno 8 con sintomi ulteriori quali nausea, ipersensibilità alla luce e ai
rumori, dolore localizzato. Dalla ricerca emerge che, nonostante il numero
medio di giorni con emicrania sia 18,9 (con punte di 20 in UK), 1/3 degli
intervistati non ha mai ricevuto una diagnosi di emicrania cronica da parte del
proprio medico e quasi il 50% non segue regolarmente una terapia.
Secondo recenti dati ISTAT,
riferiti al 2013, il 10,8% della popolazione italiana soffre di cefalea o
emicrania ricorrente (7,8% nel 2005). In Europa, l’emicrania colpisce il 12-16%
della popolazione, più gli uomini rispetto alle donne con un rapporto di 3:1
Cosa fare se si
tratta di emicrania
Abbiamo chiesto al Prof. Paolo Martelletti, Direttore
del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee, Università La Sapienza, Azienda
Ospedaliera Sant’Andrea di Roma e Presidente Eletto della
Società Italiana per lo Studio delle Cefalee e della European Headache
Federation, di commentare i risultati di questa ricerca: “E’ fondamentale non sottovalutare i mal di
testa e affidarsi a un medico specializzato per avere una diagnosi accurata: l’automedicazione
non è una soluzione, anzi, spesso si rischia di abusare dei farmaci e di
cronicizzare i sintomi. Solo il medico saprà valutare l’approccio terapeutico
migliore, volto a gestire le fasi acute e a prevenire per quanto possibile gli
attacchi di emicrania cronica. I trattamenti vanno fatti da mani esperte in
ambiti specialistici e producono una netta e progressiva diminuzione
dell’intensità delle crisi, della frequenza dei giorni con emicrania e
soprattutto una consequenziale riduzione dell’uso di terapie farmacologiche con
analgesici o triptani, riportando alla forma episodica, dopo vari cicli, la
forma cronica della emicrania.”
Metodologia dello studio Allergan
Il contenuto del questionario è stato
progettato dopo un’attenta analisi e revisione interna da parte di specialisti
Allergan (2013 - ricerca sull’emicrania in GB, Germania, Italia e Spagna,
prodotta da Insight Engineers). La raccolta dei dati è stata effettuata
attraverso un lavoro condotto da gruppi di ricerca professionale destinata ai
consumatori. Nel Regno Unito, lo studio sul campo si è svolto dal 26 aprile al
18 Giugno 2013, mentre in Germania, Italia e Spagna si è svolto dal 22 maggio
al 18 giugno 2013. Sono stati intervistati 617 pazienti in totale, di cui 325
con emicrania cronica e 292 con altri tipi di emicranie. Tutti i pazienti erano
di età compresa tra i 20 ei 60 anni e rientravano nei criteri per l'emicrania cronica e mal di
testa.
Allergan
Allergan è un’azienda farmaceutica specialistica
focalizzata sulla ricerca, sullo sviluppo e sulla commercializzazione di
farmaci e dispositivi medici innovativi nei settori della cura dell’occhio,
delle neuroscienze, della medicina estetica e di altri ambiti specialistici.
Dispone, inoltre, di tecnologie d’avanguardia che aiutano milioni di
persone a vivere la vita nel pieno delle proprie potenzialità, a vedere più
chiaramente, a muoversi più liberamente e ad esprimersi in maniera più
completa.
Collaboriamo in modo costante con i medici
specialisti, ascoltiamo i loro bisogni e insieme a loro ci impegniamo per
migliorare la cura dei pazienti. Questo obiettivo strategico si combina con un
approccio diversificato che ci consente di indirizzare la nostra ricerca anche
verso nuove aree specialistiche in cui vi siano importanti bisogni terapeutici
non soddisfatti.
In collaborazione con la comunità medica,
perseguiamo l’eccellenza e il rigore scientifico nello sviluppo di prodotti
innovativi che migliorino la vita dei pazienti. Il nostro scopo è raggiunto
quando sia i medici, sia i pazienti hanno fiducia nei nostri prodotti e nella
nostra azienda, quando i nostri sforzi apportano una differenza significativa
nelle vite dei pazienti, dei dipendenti e delle comunità in cui operiamo.
Nessun commento:
Posta un commento