Allerta del RASFF. Cozze provenienti dalla Grecia, allarme escherichia coli in tutta Italia
E' di oggi 24 settembre la notizia di una nuova allerta alimentare: cozze vive (Mytilus Galloprovincialis) provenienti dalla Grecia sono risultate contaminate dal batterio dell'Escherichia Coli per valori oltre i limiti di legge (fino a 1300 MPN/ 100 g). L'allarme proviene dal Rasff, ovvero dal sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. L'allerta sembra riguardare tutto il territorio nazionale da Nord a Sud in quanto le cozze contaminate sarebbero già state messe nel mercato. Queste cozze vive e contaminate, infatti, sarebbero state già immesse sull'intero mercato nazionale. L'Escherichia Coli è un batterio davvero molto insidioso, presente in acque inquinate da feci e che può essere devastante per l'apparato digerente e provocare nausea, fortissimi crampi addominali, diarrea e vomito. A rendere ancor più spaventoso l'allarme, che risale al 24.09.2018, dettagli di notifica - 2018.2654 del 24.09.2018, c'è il fatto che non si conoscono i lotti con cozze contaminate perché riguardano non soltanto la Grande distribuzione ma pescherie e mercati di Italia. Il ritiro delle cozze contaminate è già stato avviato in tutta Italia: si tratta di una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori. Il Sistema di allerta invita ad informare le autorità e a tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive provenienti dalla Grecia senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Il rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso "canali autorizzati all'interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza".
Giovanni D'AGATA
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